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C/2012 S1 (ISON)

Posizione Attuale

Coordinate locali Alt.: 75,29°
Az: 254,76°
Coordinate geocentriche AR: 07:19:20,98
Dec: +36°30,578
Costellazione: Aur
Eventi: Levata: 08:13
Culm.: 17:02
Tramonto: 01:56
Dist.Terra: 29,2 UA
Dist.Sole: 28,64 UA
Magnitudine: 26,75

La cometa C/2012 S1, universalmente nota con l'acronimo ISON (derivato dal nome del progetto di ricerca russo International Scientific Optical Network che la scoprì), fece la sua prima apparizione nei dati astronomici il 21 settembre 2012. La sua scoperta fu opera di Vitali Nevski e Artyom Novichonok, astronomi dilettanti che analizzavano immagini riprese con il telescopio da 0.4 metri della rete ISON situato vicino a Kislovodsk, in Russia. Al momento della sua individuazione, ISON si trovava a una distanza considerevole dal Sole, tra le orbite di Giove e Saturno, ma la sua luminosità insolitamente elevata per tale distanza destò immediatamente l'interesse della comunità scientifica.

Le prime osservazioni e i calcoli orbitali iniziali suggerirono che ISON avrebbe intrapreso una traiettoria molto ravvicinata al Sole, un passaggio radente che avrebbe potuto trasformarla in una cometa estremamente brillante, potenzialmente visibile anche in pieno giorno. Questa prospettiva generò un'enorme eccitazione, alimentando speranze di assistere a uno spettacolo celeste memorabile, paragonabile o addirittura superiore a quello di grandi comete del passato. La cometa fu rapidamente soprannominata da alcuni come la "Cometa di Natale" o la "Cometa del Secolo del XXI secolo", in virtù del suo previsto passaggio al perielio alla fine di novembre 2013.

Nel corso del suo avvicinamento al Sole, ISON fu oggetto di un'intensa campagna osservativa da parte di telescopi professionali e amatoriali in tutto il mondo, operanti in diverse lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico. Numerosi strumenti spaziali, tra cui il telescopio spaziale Hubble, il telescopio spaziale Spitzer, il telescopio spaziale Swift e gli osservatori solari STEREO e SOHO, la monitorarono costantemente, fornendo dati preziosi sulla sua evoluzione, sulla sua attività e sulla composizione dei suoi gas e delle sue polveri. Queste osservazioni permisero di studiare il tasso di produzione di polvere e gas, la formazione e l'evoluzione delle sue code (sia di ioni che di polveri) e di ottenere informazioni sulla natura del suo nucleo.

Tuttavia, man mano che ISON si avvicinava al perielio, il suo comportamento divenne sempre più imprevedibile. Nonostante un iniziale aumento di luminosità, essa non crebbe al ritmo sperato, e si verificarono anche episodi di cali di brillantezza. Il momento cruciale fu il suo passaggio estremamente ravvicinato al Sole, avvenuto il 28 novembre 2013 a una distanza di appena 1.2 milioni di chilometri dalla superficie solare. Le intense forze mareali e il calore estremo del Sole si rivelarono fatali per il nucleo cometario.

Dopo il passaggio al perielio, le osservazioni indicarono che solo un piccolo frammento, o forse nulla del nucleo originale, era sopravvissuto. Sebbene per un breve periodo si osservò un debole oggetto allontanarsi dal Sole, le analisi successive suggerirono che si trattava di una nube di polveri sottili, priva di un nucleo solido. Di conseguenza, ISON non divenne la grande cometa che molti avevano sperato, e non fu visibile a occhio nudo dopo il suo incontro con il Sole.

Nonostante la sua "scomparsa", l'osservazione di ISON si rivelò estremamente preziosa per la scienza cometaria. Essa rappresentò un'opportunità unica per studiare il comportamento di una cometa radente al Sole in condizioni estreme, fornendo informazioni cruciali sui processi di sublimazione, frammentazione e distruzione dei nuclei cometari. I dati raccolti hanno contribuito a migliorare i modelli teorici sulla fisica delle comete e sulla loro interazione con l'ambiente solare.

Dal punto di vista dei parametri orbitali, la cometa C/2012 S1 ISON seguiva un'orbita quasi parabolica, con un'eccentricità molto prossima a 1. Questo tipo di orbita suggeriva che ISON proveniva dalla Nube di Oort, la remota regione sferica ai confini del sistema solare che funge da serbatoio per un gran numero di comete. La sua inclinazione orbitale era elevata, indicando un'origine non planetaria. Il suo passaggio radente al Sole la pose su una traiettoria che, dopo l'incontro, l'avrebbe dovuta riportare nello spazio interstellare, ammesso che fosse sopravvissuta. L'epoca del suo perielio, come menzionato, fu il 28 novembre 2013. I parametri orbitali dettagliati, calcolati con precisione dalle numerose osservazioni, confermarono la sua natura di visitatore di lungo periodo, la cui breve apparizione nel sistema solare interno offrì un'occasione irripetibile per la ricerca scientifica, nonostante la delusione per lo spettacolo visivo mancato.

Sequenza del passaggio della cometa C/2012 S1 ISON al perielio. Dal passaggio ravvicinato la cometa esce priva di un nucleo solido. Crediti NASA/SOHOSequenza del passaggio della cometa C/2012 S1 ISON al perielio. Dal passaggio ravvicinato la cometa esce priva di un nucleo solido. Crediti NASA/SOHO

Visibilita annuale di C/2012 S1 (ISON)

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