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C/2019 Y4 (ATLAS)

Posizione Attuale

Coordinate locali Alt.: 39,5°
Az: 113,74°
Coordinate geocentriche AR: 07:04:30,70
Dec: +11°05,545
Costellazione: Gem
Eventi: Levata: 09:46
Culm.: 16:32
Tramonto: 23:14
Dist.Terra: 16,65 UA
Dist.Sole: 16,03 UA
Magnitudine: 35,98

La cometa C/2019 Y4, universalmente nota come ATLAS in riferimento al sistema di sorveglianza astronomica Asteroid Terrestrial-impact Last Alert Survey che la scoprì, fece la sua prima comparsa nei dati scientifici il 28 dicembre 2019. La sua scoperta da parte di questo programma dedicato all'individuazione precoce di asteroidi potenzialmente pericolosi rivelò un oggetto con un'orbita di tipo iperbolico. Questa caratteristica orbitale suggerì un singolo passaggio ravvicinato al Sole, senza un ritorno periodico. Un'ipotesi affascinante, basata su similarità orbitali, la collegava alla grande cometa del 1844, ipotizzando che C/2019 Y4 potesse esserne un frammento, un'eco lontana di un evento celeste del passato.

Le prime previsioni indicavano che il perielio sarebbe stato raggiunto il 30 maggio 2020, a una distanza di sole 0.25 unità astronomiche dalla nostra stella. Questa vicinanza alimentò grandi speranze nella comunità astronomica e tra gli appassionati, prospettando la possibilità di osservare una cometa di notevole luminosità. Queste aspettative iniziali furono ulteriormente amplificate da un incremento inaspettato della visibilità della cometa nel marzo del 2020. Contrariamente alle stime basate sui parametri orbitali che prevedevano una magnitudine intorno alla quattordicesima, ATLAS raggiunse una magnitudine di circa ottava, per poi portarsi intorno a 7.5. Questo improvviso aumento di brillantezza la rese osservabile anche con un binocolo, accendendo l'entusiasmo in un periodo altrimenti dominato dalla pandemia di coronavirus, con la prospettiva di uno spettacolo celeste raro atteso per la fine di maggio. Le tendenze osservate in quel periodo suggerivano addirittura la possibilità di visibilità a occhio nudo da cieli particolarmente bui già nella prima metà di aprile 2020, con le stime più ottimistiche che ipotizzavano una magnitudine culminante tra +1 e -5. Le condizioni di osservazione ottimali nell'emisfero settentrionale erano previste fino a metà maggio 2020, con una luminosità che avrebbe potuto raggiungere la magnitudine 2, mentre nell'emisfero australe la visibilità si sarebbe potuta estendere fino a giugno 2020.

Tuttavia, le promettenti evoluzioni subirono un brusco e deludente cambiamento all'inizio di aprile 2020. Le osservazioni rivelarono un evento catastrofico: la frammentazione del nucleo cometario. Già all'inizio di aprile 2019, la chioma della cometa aveva mostrato un'estensione considerevole, raggiungendo circa 300.000 chilometri e presentando una distintiva colorazione verdastra. Ma le immagini catturate da Quanzhi Ye dell'Università del Maryland e da Qicheng Zhang del Caltech in data 6 aprile fornirono la prova di un serio problema: il nucleo della cometa appariva allungato e allineato con l'asse della coda, una morfologia tipica e coerente con un'improvvisa cessazione dell'emissione di polveri, indicativa di una significativa interruzione del nucleo, ovvero una frammentazione. Di conseguenza, la magnitudine della cometa iniziò a discostarsi drasticamente dal trend ottimistico precedente, portando a stime di luminosità molto meno spettacolari.

La notte dell'11 aprile 2020, una collaborazione di decine di telescopi situati in Belgio, Finlandia, Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito e altri paesi diede vita a un'immagine congiunta che evidenziò notevoli e rapide variazioni nella morfologia della chioma cometaria. Questa osservazione coordinata, realizzata nell'ambito del progetto Unistellar eVscope, fornì uno sguardo dettagliato sulla cometa C/2019 Y4 (ATLAS) in un momento cruciale della sua evoluzione.

I dettagli più precisi sulla frammentazione del nucleo cometario giunsero ancora una volta dalle osservazioni del telescopio spaziale Hubble. Le immagini catturate dal telescopio spaziale rivelarono il nucleo suddiviso in molteplici frammenti, con circa 30 distinti pezzi individuati il 20 aprile e 25 il 23 aprile. La sostanziale variazione nel numero e nella disposizione dei frammenti in un intervallo di soli tre giorni rese complicato tracciare la connessione tra le diverse osservazioni, suggerendo una dinamica complessa di ulteriore frammentazione o variazioni nella riflessione della luce solare da parte dei singoli frammenti.

Il nucleo frammentato della cometa C/2019 Y4 (ATLAS) ripreso dal Solar Orbiter. Crediti NASAIl nucleo frammentato della cometa C/2019 Y4 (ATLAS) ripreso dal Solar Orbiter. Crediti NASA

Un'ulteriore opportunità scientifica si presentò con il passaggio della sonda spaziale Solar Orbiter attraverso le code della cometa. Il transito attraverso la coda ionica avvenne tra il 31 maggio e il 1 giugno 2020, seguito dal passaggio attraverso la coda di polveri il 6 giugno. I risultati di queste osservazioni uniche furono pubblicati sulla rivista Astronomy & Astrophysics nel luglio 2021. Le analisi rivelarono le flessioni del campo magnetico del vento solare in prossimità della cometa, nonché tracce di ioni pesanti di ossigeno rilasciati dalla cometa stessa. Furono inoltre misurate fluttuazioni elettromagnetiche nella regione della coda, compatibili con onde di plasma generate nel vento solare dall'interazione con gli ioni cometari. Nonostante la sua frammentazione e la mancata realizzazione delle speranze di una grande cometa, C/2019 Y4 (ATLAS) fornì importanti dati scientifici sulla fisica delle comete e sulla loro interazione con il vento solare.

La cometa C/2019 Y4 (ATLAS) ripresa da Davide Ventura tramite i telescopi remoti di iTelescope.net il 18 marzo 2020La cometa C/2019 Y4 (ATLAS) ripresa da Davide Ventura tramite i telescopi remoti di iTelescope.net il 18 marzo 2020

Visibilita annuale di C/2019 Y4 (ATLAS)

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