Messier 45 (M45)
Informazioni
Designazioni | Pleiades, Subaru, Seven Sisters, Mel 22, Cr 42 |
Costellazione | Tau |
Eventi |
Levata: 07:37
Culm.: 15:14 Tramonto: 22:55 |
Posizione | |
Coordinate geocentriche | AR: 03:48:29,11 Dec: +24°11,693 |
Coordinate locali | Alt.: 13,69° Az: 290,37° |
Luminosita | |
Magnitudine | 1,600 |
Le Pleiadi, conosciute anche come M45 e catalogate come il 45° oggetto di Messier, sono uno degli ammassi stellari più celebri e visibili nel cielo boreale. Si trovano a circa 440 anni luce dalla Terra e sono visibili ad occhio nudo in condizioni di cielo limpido, tanto da essere note anche come "Le Sette Sorelle" (sebbene le stelle visibili siano più di sette, in realtà ne sono circa undici in cielo privo di inquinamento luminoso). Questo ammasso di stelle giovani, calde e azzurre è uno degli oggetti più osservati nel cielo notturno, ed è facilmente localizzabile nel cielo autunnale e invernale. Con una magnitudine apparente di 1,6, le Pleiadi sono ben visibili anche dai centri urbani più illuminati.
Storia e Mitologia: Le Pleiadi sono state un oggetto di culto e di interesse per molte civiltà fin dai tempi più antichi. Il loro nome deriva dal greco "pleios", che significa "moltitudine", riferendosi al gran numero di stelle che le compongono. La mitologia greca racconta che le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante e Pleione, fuggite dal cacciatore Orione che le inseguiva per cinque anni. Zeus, per proteggerle, le trasformò in stelle e le pose accanto a Orione, che divenne parte del cielo come costellazione.
Quella del cacciatore e delle sue vittime è una narrazione che si riflette in altre culture, tra cui quella degli aborigeni australiani, che associavano le Pleiadi alla stagione della pioggia. Le Pleiadi hanno un significato particolare anche nelle tradizioni astronomiche e culturali. In molte antiche civiltà, come quella dei Maya e degli Egizi, le Pleiadi erano utilizzate per segnare momenti significativi del calendario agricolo. Ad esempio, il disco di Nebra, una tavoletta di bronzo datata circa 1600 a.C. e ritrovata in Germania, mostra probabilmente le Pleiadi come simbolo di un calendario solare. La loro posizione e il loro movimento hanno infatti avuto un ruolo fondamentale nel determinare i cicli agricoli e marittimi in varie civiltà. In Egitto, ad esempio, l'apparizione delle Pleiadi nel cielo al tramonto segnava l'inizio del nuovo anno. Gli antichi greci, d'altra parte, vedevano nelle Pleiadi il simbolo di una bellezza inaccessibile, un tema che si riflette anche nei poemi di Omero.
La connessione delle Pleiadi con l'uomo si estende anche alle testimonianze archeologiche, come le celebri Grotte di Lascaux, in Francia. Le pitture rupestri rinvenute in queste grotte, risalenti a circa 17.000 anni fa, sembrano raffigurare le Pleiadi, suggerendo che anche le prime comunità umane avessero riconosciuto l'importanza di questo ammasso stellare nel loro cielo. L'osservazione delle Pleiadi, dunque, non solo riveste un valore mitologico e culturale, ma è testimoniata fin dall'alba della civiltà umana, segnando un punto di incontro tra scienza, religione e arte.
Queste stelle sono anche citate nell'Odissea di Omero e persino nella Bibbia. In molte culture, l'apparizione delle Pleiadi nell'alba segnalava l'inizio della stagione della navigazione.
Osservazione: Le Pleiadi sono visibili per l'emisfero boreale durante la stagione invernale, facilmente individuabili a occhio nudo, ma la miglior visione si ottiene con un binocolo. La loro forma ricorda un piccolo raggruppamento simile all'Orsa Minore, ma con un aspetto più compatto. Nelle fotografie a lunga esposizione, l'ammasso appare circondato da una nebulosità blu di riflessione, causata dalla polvere interstellare che riflette la luce delle stelle più calde.
Nel XVII secolo, Galileo Galilei fu il primo a osservare le Pleiadi attraverso il telescopio, rivelando la natura di ammasso di stelle di questo gruppo. Oggi, la sua dimensione angolare è di circa 120' x 100', più grande della Luna piena, e contiene centinaia di stelle.
Composizione Stellare: Il nucleo dell'ammasso si estende su circa 8 anni luce di raggio, ma l'influenza gravitazionale si estende su una regione di circa 43 anni luce. Le stelle visibili sono principalmente di tipo spettrale B, giovani e molto calde, con una temperatura superficiale che va dai 10.000 K ai 30.000 K. L'età media delle stelle principali è di circa 100 milioni di anni, ma le più grandi potrebbero avere una vita residua di soli 200 milioni di anni. Oltre alle stelle principali, l'ammasso ospita anche numerose nane brune, che rappresentano circa il 25% della popolazione stellare, e nane bianche, una presenza sorprendente in un ammasso così giovane.
Le stelle più luminose dell'ammasso, che prendono il nome dalle Sette Sorelle (Alcyone, Electra, Maia, Merope, Sterope, Taygeta, e Celaeno), sono tra le più brillanti visibili nella regione. La stella più grande, Alcyone, è una doppia, con la principale che ha una massa circa dieci volte quella del Sole.
Ammasso aperto delle Pleiadi con indicazione dei nomi delle stelle principali. Crediti Ana Gulic
Nebulosità e Interazione con il Mezzo Interstellare: Le Pleiadi sono immerse nella nebulosa NGC 1435, una nebulosa a riflessione causata dalla polvere interstellare che riflette la luce delle stelle giovani. Contrariamente a quanto si pensava un tempo, la nebulosa non è il luogo di origine delle stelle, ma semplicemente una regione di polvere che si trova lungo la linea di vista. L'ammasso attraversa una regione particolarmente polverosa, e in futuro, la pressione della radiazione delle stelle potrebbe dispersere gradualmente questa polvere.
Inoltre, la nebulosa che circonda la stella Merope (NGC 1435) è una delle più studiate, con il passaggio di una nube interstellare che sta interagendo con la stella a circa 11 km/s, distruggendo la nube stessa.
Variabilità e Studi Recenti: Molte delle stelle nelle Pleiadi sono variabili, tra cui Maia, che mostra una variabilità regolare ogni 10 giorni, probabilmente a causa della presenza di una macchia stellare. Le stelle componenti l'ammasso sono classificate come stelle di tipo B pulsanti, con periodi che variano tra i giorni e le settimane. Studi recenti del telescopio spaziale Kepler hanno rivelato che alcune di queste stelle presentano un comportamento astrosismico, utile per lo studio della struttura interna delle stelle.
Potenziale Formazione Planetaria: Anche se non sono stati rilevati transiti di esopianeti nell'ammasso, alcune osservazioni suggeriscono che ci potrebbero essere pianeti in formazione. Ad esempio, la stella HD 23514 è circondata da un disco di polvere calda, un indizio che la formazione planetaria potrebbe essere in corso. Anche se non sono stati osservati transiti planetari, l'analisi della polvere e delle nane brune potrebbe fornire ulteriori prove in futuro.
Età e Evoluzione: L'età delle Pleiadi è stimata tra i 75 e i 150 milioni di anni, con una durata di vita che potrebbe essere di circa 250 milioni di anni prima che le stelle si disperdano nello spazio. L'analisi delle nane brune all'interno dell'ammasso ha fornito una stima dell'età basata sulla conservazione del litio, che suggerisce un'età di circa 115 milioni di anni.
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Visibilita annuale di Messier 45 (M45)
