Izar

Il nome di Izar viene tradotto con Velo ma la stella è anche nota con diversi altri nomi come Mirach o Mirak, proprio come beta Andromedae, mentre nelle antiche tavole alfonsine si fa riferimento come Perizoma. 

Dall'arabo, una derivazione è con "Al mi'zar", che indica i fianchi o la cintura, termine che nell'Almagesto descriveva bene la posizione della stella sulla cintura del bovaro.

Il nome più noto è forse Pulcherrima (bellissima), dovuto all'astronomo Fiedrich Georg Wilhelm von Struve che rimase affascinato dal contrasto di colore delle due stelle che compongono il sistema. 

Si, perché Izar (ε Boo) è un sistema binario di magnitudine apparente complessiva superiore alla seconda e disposta a 210 anni luce di distanza dal Sole.

Le sue componenti sono

• una gigante arancione di spettro K0, con massa pari a 4 volte la massa solare e molto luminosa. Rappresenta l'evoluzione di una stella di tipo spettrale B, molto massiccia e quindi evoluta prima della compagna: sta bruciando elio in carbonio;
• una stella di sequenza principale con colorazione bianca, di classe A2 e magnitudine 5,2. Seguirà lo stesso percorso con un ritardo di circa un miliardo di anni, quando la attuale arancione sarà probabilmente una nebulosa planetaria intorno al resto di nana bianca

Gli astri separati da almeno 185 Unità Astronomiche e per risolverli come sistema è necessario un telescopio di almeno 150mm. Il loro mutuo periodo orbitale supera i mille anni. 

Il sistema potrebbe essere reso più numeroso da due ulteriori astri molto distanti: una nana bruna posta a 4.900 UA di distanza e una nana arancione posta a ben 2.9 anni luce di distanza: sebbene la distanza sia davvero notevole, sembra che il moto degli astri sia compatibile con quello della coppia principale.