Messier 1 (M1)
Informazioni
Designazioni | Crab Nebula |
Costellazione | Tau |
Eventi |
Levata: 16:14
Culm.: 23:41 Tramonto: 07:08 |
Posizione | |
Coordinate geocentriche | AR: 05:35:31,63 Dec: +22°02,073 |
Coordinate locali | Alt.: -22,98° Az: 22,2° |
Luminosita | |
Magnitudine | 8,400 |
La Nebulosa del Granchio, nota anche come M1 o NGC 1952, è uno dei resti di supernova più famosi e studiati del cielo. Si tratta del primo oggetto inserito da Charles Messier nel suo celebre catalogo, redatto per distinguere gli oggetti nebulosi da possibili comete. La nebulosa è il residuo dell’esplosione di una supernova osservata nel 1054, evento documentato da astronomi cinesi e arabi. All’epoca, la supernova era talmente luminosa da essere visibile anche di giorno, con una magnitudine stimata tra -7 e -4,5, seconda solo alla Luna piena. La sua brillantezza rimase notevole per quasi due anni.
Oggi, M1 si trova nella costellazione del Toro, a circa 1,5° dalla stella Zeta Tauri. La nebulosa appare come una forma ellittica dai bordi irregolari e, attraverso un telescopio, si mostra come un’ellisse grigiastra con dimensioni apparenti di 6x4 primi d’arco. Fotografie astronomiche rivelano dettagli straordinari, inclusi intricati filamenti di gas rossi e un nucleo centrale di colore bluastro.
M1 si estende per circa 11,7 anni luce, con una distanza stimata di 6.500 anni luce dalla Terra, sebbene vi siano incertezze che potrebbero portare tale valore a oscillare di circa 1.600 anni luce. I suoi filamenti, resti della stella progenitrice, sono composti principalmente da elio e idrogeno ionizzati, oltre a elementi più pesanti come carbonio, ossigeno, azoto, ferro e zolfo. La temperatura dei filamenti varia tra 11.000 e 18.000 K.
La velocità di espansione della nebulosa, calcolata inizialmente da Lundmark nel 1921, è di circa 1.500 km/s. Oggi, la nebulosa si estende per oltre 6 anni luce, confermando l’esplosione come un evento avvenuto quasi mille anni fa.
La stella progenitrice di M1 era una gigante di grande massa, probabilmente compresa tra 9 e 11 masse solari. Parte significativa della massa è stata espulsa sotto forma di venti stellari prima dell’esplosione, lasciando come residuo una pulsar e i gas della nebulosa.
Nel 1968, al centro della Nebulosa del Granchio, è stata scoperta una pulsar, PSR B0531+21, un oggetto compatto noto come stella di neutroni. Si tratta del nucleo collassato della stella esplosa, che ruota su sé stesso 33 volte al secondo (33 millisecondi per ogni rotazione). Questa pulsar emette fasci di radiazione elettromagnetica che, come un faro cosmico, sembrano pulsare regolarmente per un osservatore terrestre.
La pulsar ha un diametro stimato di soli 28-30 chilometri, ma la sua densità è tale che un cucchiaino del suo materiale peserebbe miliardi di tonnellate. I fasci di radiazione interagiscono con i gas circostanti, generando emissioni di sincrotrone e fluorescenza, che contribuiscono alla luminosità complessiva della nebulosa.
Nel 2017-2019, grazie al telescopio NICER a bordo della ISS, sono stati osservati fenomeni noti come Giant Radio Pulses (GRPs), accompagnati da un aumento del 4% della luminosità a raggi X. Questi impulsi rappresentano un intrigante fenomeno multifrequenza, la cui origine non è ancora del tutto compresa.
Grazie a osservazioni sempre più avanzate, sono stati rivelati dettagli impressionanti del "cuore" della nebulosa, un’area centrale intricata con ciuffi di gas a nido d’ape. Strumenti come il SITELLE, al Canada-France-Hawaii Telescope, hanno permesso una mappatura ad alta risoluzione dei gas ionizzati della nebulosa.
M1 è osservabile nei mesi invernali nell’emisfero nord ed è visibile anche con telescopi di dimensioni modeste. Per individuarla:
- Quando: Da novembre a febbraio.
- Dove: Puntate verso la costellazione del Toro, nelle vicinanze di Zeta Tauri.
- Come: A piccoli ingrandimenti appare come una macchia ovale grigiastra; con telescopi più potenti o fotografie si rivelano i dettagli filamentosi e i colori delle regioni centrali.
Come curiosità, Saturno ha transitato davanti alla nebulosa nel 2003, un evento raro che si ripeterà solo nel 2267
Visibilita annuale di Messier 1 (M1)
Calcolo Effemeridi mensili
Data | Levata | Culm. | Tramonto |
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Orario | Alt | Az |
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