ALNATH

Alnath, conosciuta anche come El Nath o semplicemente Nath, è la stella beta della costellazione del Toro e rappresenta il corno che cozza del toro celeste. Il suo nome deriva dall’arabo e riflette il ruolo simbolico che ha nella mitologia e nelle rappresentazioni stellari. Alnath è la seconda stella più luminosa del Toro e, con una magnitudine apparente di +1,65, occupa il ventisettesimo posto tra le stelle più brillanti del cielo notturno. Sebbene la sua luminosità intrinseca superi di gran lunga quella di Aldebaran, la sua distanza doppia rispetto a quest’ultima la rende meno appariscente a occhio nudo. Si trova a circa 130 anni luce dalla Terra.

Stella di classe spettrale B7III, Alnath è una gigante blu in uno stadio evolutivo avanzato, avendo recentemente lasciato la sequenza principale. Tra qualche milione di anni evolverà in una gigante rossa e concluderà la sua vita trasformandosi in una nana bianca, essendo la sua massa insufficiente per innescare un’esplosione come supernova. La sua superficie raggiunge temperature intorno ai 13.800 K, conferendo alla stella il suo caratteristico colore bluastro. Si trova in una posizione interessante al confine tra le costellazioni del Toro e dell’Auriga: un tempo era considerata parte dell’Auriga, con il titolo di gamma Aurigae, ma ora è ufficialmente assegnata al Toro.

Alnath è anche peculiare per la sua composizione chimica anomala, che mostra una significativa abbondanza di manganese, accompagnata da una scarsità di calcio e magnesio. Questo fenomeno è il risultato di un processo di differenziazione chimica, in cui la gravità e la radiazione agiscono combinandosi per separare gli elementi chimici, spingendone alcuni verso il nucleo e facendo affiorare altri sulla superficie.

Dal punto di vista astronomico, Alnath si trova a soli 3° dal punto galattico diametralmente opposto al centro della Via Lattea, un dettaglio che la rende una stella importante per orientarsi nella struttura della nostra galassia. Questa stella rappresenta un oggetto di studio interessante sia per la sua posizione unica nel cielo, sia per le sue proprietà fisiche ed evolutive che offrono uno sguardo sulle fasi finali della vita delle stelle di massa intermedia.