(3) Juno
Posizione Attuale
| Coordinate locali | Alt.: 28,07° Az: 214,53° |
| Coordinate geocentriche | AR: 17:25:8,24 Dec: -13°11,751 |
| Costellazione: | Ser |
| Eventi: | Levata: 07:20 Culm.: 12:34 Tramonto: 17:51 |
| Dist.Terra: | 4,2 UA |
| Dist.Sole: | 3,24 UA |
| Diametro: | 0'' |
| Magnitudine: | 11,21 |
(3) Juno è il terzo asteroide scoperto e uno dei corpi più grandi della fascia principale. La sua scoperta si inserisce in un momento cruciale della storia dell'astronomia e la sua successiva classificazione riflette l'evoluzione della nostra comprensione del Sistema Solare.
La scoperta nel contesto del "pianeta perduto":
La scoperta di Juno avvenne il 1° settembre 1804 ad opera dell'astronomo tedesco Karl Ludwig Harding presso l'Osservatorio di Lilienthal, vicino Brema. Harding era un assistente di Johann Hieronymus Schröter, direttore dell'osservatorio, e si dedicava con meticolosità alla creazione di carte celesti dettagliate per facilitare la ricerca e il tracciamento di Cerere e Pallade, i primi due asteroidi scoperti, le cui orbite incrociavano punti specifici del cielo (come nella Vergine e nella Balena), come ipotizzato dalla teoria di Olbers sulla frammentazione di un pianeta tra Marte e Giove. Fu proprio durante questo lavoro di cartografia celeste che Harding individuò Juno.
Il nuovo corpo celeste fu battezzato "Giunone", in onore della regina degli dèi nella mitologia romana e consorte di Giove. Il nome volle anche rendere omaggio a Re Giorgio III d'Inghilterra, che aveva sostenuto finanziariamente l'Osservatorio di Lilienthal. La scoperta di un terzo corpo in quella regione sembrò inizialmente supportare ulteriormente l'ipotesi di Olbers di un pianeta distrutto.
Dalla categoria di pianeta a quella di asteroide
Come Cerere e Pallade, anche Juno fu inizialmente considerato e classificato come un pianeta. Le venne assegnato un simbolo astronomico dedicato, generalmente rappresentato da un'asterisco sormontato da una croce. Questa classificazione rifletteva la convinzione dell'epoca che questi corpi fossero frammenti di un pianeta a pieno titolo. Tuttavia, con la scoperta di un numero crescente di oggetti simili nella stessa regione, divenne evidente che non si trattava di pianeti, portando alla creazione e all'adozione del termine "asteroide" o "pianetino" e alla riclassificazione di questi corpi a partire dalla metà del XIX secolo.
Le sfide nella determinazione delle dimensioni
Al momento della scoperta, le informazioni su Juno erano limitate: appariva come un oggetto di ottava magnitudinenella costellazione dei Pesci. La stima delle sue dimensioni divenne subito una sfida, portando a risultati estremamente diversi tra i vari astronomi che utilizzavano metodi fotometrici basati sulla luminosità apparente. Le stime variavano enormemente, da valori superiori ai 2000 km (come quella di Schröter) a poche centinaia di chilometri (come quelle di Argelander, Bruhns, Stone e Pickering).
Un punto di svolta nella determinazione delle dimensioni degli asteroidi, inclusa Juno, fu l'introduzione delle misurazioni micrometriche da parte di astronomi come Edward Emerson Barnard alla fine del XIX secolo. Utilizzando grandi telescopi, Barnard riuscì a ottenere misurazioni più dirette e affidabili dei diametri apparenti. I valori ottenuti da Barnard per Cerere, Pallade, Juno (stimato intorno ai 195 km) e Vesta contribuirono a stabilire per la prima volta un ordine dimensionale più accurato tra questi corpi, dimostrando, ad esempio, che Vesta, nonostante la sua maggiore luminosità, era in realtà più piccolo di Cerere e Pallade.
Le stime moderne basate su osservazioni più sofisticate, inclusi studi fotometrici e modellazioni della forma, indicano che Juno ha dimensioni di circa 288 x 230 chilometri, con un diametro medio di circa 234 km. Queste misurazioni confermano la sua forma irregolare.
Caratteristiche fisiche e composizione
Juno è un tipico asteroide della fascia principale e appartiene alla classe spettrale S, il che indica una composizione prevalentemente rocciosa. L'analisi spettroscopica suggerisce che la sua superficie sia un miscuglio di olivina e ortopirosseni poveri di calcio (silicati ferrosi). La presenza di questi minerali ferrosi in superficie contribuisce a conferirgli un colore leggermente rossastro.
Il suo albedo geometrico è di circa 0.238, un valore relativamente alto per un asteroide roccioso. Anche in questo caso, le prime stime dell'albedo presentavano una notevole dispersione prima che le misurazioni più precise portassero al valore attualmente accettato. Questa elevata riflettività, unita alla sua orbita, spiega perché Juno può raggiungere una magnitudine apparente relativamente elevata in opposizione (fino a circa 7.5 in opposizioni favorevoli, anche se il testo indica 8.7, le fonti moderne danno un valore massimo più luminoso), rendendolo uno degli asteroidi più luminosi osservabili con piccoli strumenti.
La sua temperatura superficiale massima, con il Sole allo zenit, è stata stimata intorno ai 20°C. Al perielio, si ritiene che questa temperatura possa raggiungere circa 28°C.
Orbita e rotazione
Juno orbita attorno al Sole nella fascia principale con un periodo di circa 4.36 anni. La sua orbita non è circolare, ma piuttosto ellittica, con un'eccentricità di circa 0.255. Il suo punto più vicino al Sole (perielio) si trova a circa 1.99 UA, mentre il punto più distante (afelio) è a circa 3.35 UA. L'orbita di Juno è moderatamente inclinata rispetto al piano dell'eclittica, con un valore di circa 13°.
Juno ruota sul proprio asse in circa 7 ore e 12 minuti. L'asse di rotazione ha un'inclinazione stimata di circa 51° rispetto al suo piano orbitale e la rotazione avviene in direzione prograda, cioè nello stesso senso della maggior parte dei corpi del Sistema Solare.
Visibilita annuale di (3) Juno
Calcolo Effemeridi mensili
| Data | Levata | Culm. | Tramonto | AR | Dec | Alt | Az | Dist.Sole | Dist.Terra | Magn | Cost. |
|---|
Calcolo effemeridi giornaliere
Levata: - Culm.: - Tramonto:
| Orario | AR | Dec | Alt | Az | Dist.Sole | Dist.Terra | Magn | Cost. |
|---|
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