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C/2025 F2 (SWAN)

Posizione Attuale

Coordinate locali Alt.: 24,54°
Az: 93,18°
Coordinate geocentriche AR: 04:34:59,16
Dec: +13°50,56
Costellazione: Tau
Eventi: Levata: 07:52
Culm.: 14:39
Tramonto: 21:30
Dist.Terra: 1,01 UA
Dist.Sole: 0,4 UA
Magnitudine: 7,21

Contrariamente alla tradizionale immagine dell'astronomo che scruta il cielo notturno con un telescopio, la scoperta di C/2025 F2 (Swan) è avvenuta analizzando dati pubblicamente disponibili provenienti da uno strumento spaziale. L'oggetto è stato individuato per la prima volta in immagini catturate dalla camera SWAN (Solar Wind Anisotropies) a bordo della sonda SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) dell'ESA e della NASA, progettata per mappare l'idrogeno nel vento solare. Sono stati tre astronomi non professionisti, Vladimir Bezugly (Ucraina), Michael Mattiazzo (Australia) e Rob Matson (USA), a notare indipendentemente, tra il 29 e il 31 marzo 2025, un oggetto dall'aspetto cometario muoversi nelle immagini SWAN. La scoperta è stata rapidamente diffusa nella comunità astronomica, portando a osservazioni di follow-up.   

L'8 aprile 2025, il Minor Planet Center (MPC) ha ufficialmente designato l'oggetto come C/2025 F2 (SWAN). La sigla segue le convenzioni internazionali: "C/" indica una cometa non periodica (o con periodo orbitale molto lungo); "2025" è l'anno della scoperta; "F" rappresenta la seconda metà del mese di marzo (A=1-15 Gen, B=16-31 Gen, etc.); "2" significa che è stata la seconda cometa scoperta in quella quindicina; "(SWAN)" indica lo strumento/programma che ha permesso la scoperta, poiché le regole attuali non attribuiscono il nome ai singoli scopritori quando vengono utilizzati dati pubblici. Successivamente, sono state identificate immagini di "pre-scoperta" risalenti fino al settembre 2024, in cui la cometa appariva come un debolissimo oggetto puntiforme.   

Caratteristiche Orbitali e Aspettative Iniziali

L'orbita calcolata per C/2025 F2 (Swan) si è rivelata subito interessante: quasi parabolica, suggerendo che provenisse dalle regioni più esterne del Sistema Solare, forse la Nube di Oort. Il suo periodo orbitale in entrata è stato stimato in circa 81.000 anni, mentre quello in uscita potrebbe superare i 2 milioni di anni, rendendo questo passaggio un evento potenzialmente irripetibile su scale temporali umane. L'orbita presenta anche un'elevata inclinazione rispetto al piano dell'eclittica, circa 90 gradi.   

Un elemento chiave che ha acceso l'interesse è stata la piccola distanza al perielio, calcolata in circa 0.333 Unità Astronomiche (AU), corrispondenti a circa 49.8 milioni di chilometri. Questo significa che la cometa si sarebbe spinta all'interno dell'orbita di Mercurio, subendo un intenso irraggiamento solare.   

Al momento della scoperta, la cometa aveva una magnitudine apparente di circa 11. Tuttavia, nei primi giorni di aprile, ha mostrato un rapido aumento di luminosità, culminato in un "outburst" (un improvviso picco di attività) intorno al 5-6 aprile, che l'ha portata a una magnitudine di circa 8.6. Questa rapida intensificazione ha alimentato le previsioni più ottimistiche: alcuni modelli suggerivano che potesse raggiungere una magnitudine di picco intorno a 5 ("visibile a occhio nudo" sotto cieli bui, o quasi visto che si parla di magnitudine di un corpo esteso e non puntiforme come una stella) o addirittura 3.6 (paragonabile alle stelle più brillanti del Piccolo Carro) intorno alla data del perielio, prevista per il 1° maggio 2025. Queste previsioni hanno contribuito a diffondere l'appellativo informale di "Cometa di Pasqua".  

Nonostante le previsioni incoraggianti sulla luminosità intrinseca, l'osservazione pratica di C/2025 F2 (Swan) si è rivelata fin da subito problematica. Inizialmente, la cometa era visibile solo nel cielo mattutino, poco prima dell'alba, molto bassa sull'orizzonte nord-orientale, transitando dalle costellazioni di Pegaso ad Andromeda. La sua altitudine massima prima che la luce dell'alba prendesse il sopravvento era di soli 10-15 gradi. Questo rendeva l'osservazione difficile, richiedendo un orizzonte perfettamente libero da ostacoli e cieli trasparenti. Anche per osservatori esperti muniti di binocoli (come 10x50) o piccoli telescopi, la cometa appariva come un debole batuffolo nebbioso.   

Il percorso previsto l'avrebbe portata a transitare nel cielo serale verso la fine di aprile e l'inizio di maggio, ma anche in quel caso sarebbe rimasta molto bassa sull'orizzonte occidentale al crepuscolo. Questo aspetto cruciale della geometria osservativa è stato spesso sottovalutato nelle comunicazioni più entusiaste. Anche se la cometa avesse raggiunto la luminosità prevista senza disintegrarsi, la sua posizione sfavorevole nel cielo avrebbe comunque limitato drasticamente la possibilità di osservarla facilmente per la maggior parte delle persone. L'hype si concentrava sulla potenziale magnitudine, ignorando le difficoltà pratiche imposte dalla sua traiettoria apparente.   

Il Cambiamento: Stagnazione, Dissolvenza e Disintegrazione

Le speranze di uno spettacolo celeste sono state presto ridimensionate. Già a metà aprile, gli osservatori hanno iniziato a segnalare che l'aumento di luminosità della cometa si era arrestato e che, anzi, stava iniziando a indebolirsi. Le immagini ottenute in quei giorni mostravano un cambiamento morfologico significativo: la coda ben definita, visibile all'inizio di aprile, si era affievolita o era scomparsa, lasciando il posto a una chioma più diffusa o a una debole "coda a ventaglio". Astronomi come Mike Olason e Andrey Nikolenko hanno documentato questo rapido declino.   

L'interpretazione più plausibile di questi eventi è che la cometa abbia iniziato a disintegrarsi. Si ritiene che il processo di frammentazione sia iniziato proprio durante l'outburst osservato all'inizio di aprile. Quell'improvviso aumento di luminosità non era un segno di attività sostenuta, ma piuttosto il segnale iniziale della rottura del nucleo. La frammentazione espone bruscamente al Sole grandi quantità di ghiacci freschi e volatili presenti all'interno del nucleo; questi sublimano rapidamente, rilasciando gas e polveri in abbondanza e causando un temporaneo, ma intenso, aumento della luminosità (l'outburst). Tuttavia, questo materiale appena esposto si esaurisce velocemente. Una volta consumato, l'attività complessiva della cometa crolla drasticamente, portando all'indebolimento osservato e alla dispersione dei frammenti. L'outburst, quindi, non era un presagio di gloria futura, ma probabilmente l'inizio della fine della cometa.   

Cometa C/2025 F2 (SWAN) ripresa il 13 aprile 2025 da Michael Jäger, Rhemann, ProsperiCometa C/2025 F2 (SWAN) ripresa il 13 aprile 2025 da Michael Jäger, Rhemann, Prosperi

Visibilita annuale di C/2025 F2 (SWAN)

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