Delphinus
Nome | Delfino |
Genitivo | Del |
Abbreviazione | Del |
Estensione (gradi^2) | 189 |
Emisfero | BOREALIS |
Confini |
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Stagionalità |
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Eventi: |
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Altezza: | 11,687° |
Azimut: | 277,209° (O) |
Il nome, la storia , il mito
In India le stelle del Delfino, propizie, erano associate alla focena; gli Arabi, in antico, le chiamavano "pietre preziose".
Il quadrilatero delle stelle principali è detto in inglese "la bara di Giobbe".
Per i Greci era il "pesce sacro".
Il mito del Delfino è legato alla figura di Poseidone (Nettuno), dio del mare. Fu Zeus che, una volta detronizzato il padre Crono, assegnò il mare al fratello Poseidone, tenne il cielo per sé stesso e assegnò gli inferi ad Ade. Come re del Mare, Poseidone subentrò a Nereo, figlio di Gea e di Ponto e padre di cinquanta figlie note come Nereidi o Oceanine avute dall'unione con Teti, figlia - appunto - di Oceano. Le Nereidi erano famose per la loro ineguagliabile bellezza, posta in dubbio soltanto da Cassiopea d'Etiopia che per questo mise a repentaglio tutto il popolo etiope. Tra le Nereidi, vi era Anfitrite. Secondo Eratostene, Poseidone rimase incantato proprio dalla bellissima Anfitrite, la quale tuttavia non sembrava affatto interessata al corteggiamento e, anzi, faceva della libertà e della castità le proprie ragioni di vita. Infastidita e addirittura impaurita dalla corte spietata di Nettuno, Anfitrite attese che tutti venissero rapiti dal sonno per fuggire fino a raggiungere il punto in cui Atlante sosteneva la volta celeste sulle proprie spalle. Inizialmente Nettuno pensò a una fuga di pochi giorni ma, vedendo che il tempo passava senza il ritorno di Anfitrite, andò su tutte le furie scatenando le ire del mare. Una volta calmato, spedì i pesci più veloci a cercare ovunque Anfitrite, con l'ordine di non tornare a manu vuote. Tra tutti, l'unico che si spinse fino alle acque gelide fu un delfino. L'animale trovò Anfitrite e con le sue parole e la sua dolcezza riuscì a convincere la ninfa a tornare e a sposare Nettuno: gli raccontò della sua disperazione e per la prima volta Anfitrite vide Poseidone come un uomo disperato, innamorato. Sposò Poseidone il quale, per riconoscenza, pose in cielo il delfino sottoforma di costellazione.
Un'altra leggenda - cantata da Igino e da Ovidio -, vede il delfino come l'animale che salvò il musico di Lesbo Arione (personaggio storico vissuto a cavallo dei secoli VII- VI a.C.) dalle acque dell'oceano nel quale era stato gettato dal suo equipaggio. In pratica, Arione aveva appena vinto una gara musicale ricca di premi e stava tornando a casa quando l'equipaggio, per impadronirsi dei premi, scaraventò il cantante in mare. Alla morte del delfino salvatore, l'animale fu riportato in vita e posto in cielo per merito. Apollo, che spedì il delfino in cielo, volle salvare anche lo strumento musicale, la Lira.
Osservazione
Costellazione equatoriale, è visibile nella fase estiva quando è in opposizione (luglio) e rintracciabile verso Sud. Posto ad occidente rispetto a Pegaso, è rintracciabile prolungando di una trentina di gradi il lato meridionale del quadrato rappresentante il cavallo alato. Inoltre, il Delfino è posto una decina di gradi a Nord-Ovest rispetto ad Altair nell'Aquila, proprio al confine della brillante Via Lattea estiva.
La sua forma ricorda un aquilone, filo compreso. L'asterismo è molto piccolo in cielo, tanto da sembrare un piccolo ammasso stellare. Le stelle alpha, beta, gamma e delta formano un asterismo noto come Job's Coffin.
I corpi celesti
Il Delfino non è famoso per particolarità celesti, presentando soltanto le due stelle principali ad una certa magnitudine (3,6 e 3,8), una variabile del tipo Mira Ceti (stella R) ed un ammasso globulare molto distante (180.000 anni luce) chiamato NGC 7006.
Curioso, invece, è il nome delle due stelle Alpha e Beta, assegnato da Padre Piazzi. Scoperte queste due stelle, il frate volle ricordare un suo amico, l'assistente dell'osservatorio di Palermo in quell'epoca, Niccolò Cacciatore, che in latino diventa Nicolaus Venator. Scrivendo il nome latino al contrario si ottiene il nome delle due stelle: Sualocin è la stella alpha, Rotanev è la stella beta.
A parte questa nota di colore, sebbene manchino gli oggetti eclatanti la costellazione del Delfino è bellissima da osservare al binocolo.
Nel 1967 la costellazione ha ospitato una nova interessante, denominata HR Delphini e scoperta da G.E.D. Alcock. La magnitudine massima fu di 3,3 e la nova rimase visibile ad occhio nudo per vari mesi con un declino lento e irregolare. Si trattava di una stella che, prima dell'esplosione, brillava a magnitudine 11,9 e che oggi presenta soltanto piccole fluttuazioni di luce. Altra nova è esplosa nel 2013.
La costellazione ospita il radiante di due sciami meteorici: le Draconidi compaiono dal 27 al 30 Giugno mentre le Quadrantidi vanno dal 28 Dicembre al 4 gennaio.
Nome | Magnitudine |
---|---|
NGC 6933 | -100,0 |
NGC 6950 | -100,0 |
NGC 7028 | -100,0 |
IC 1326 | -100,0 |
IC 1329 | -100,0 |
IC 5081 | -100,0 |
GCL 117, C47;NGC 6934 | 8,9 |
GCL 119, C42;NGC 7006 | 10,6 |
NGC 6891 | 12,0 |
H IV 16;NGC 6905 | 12,0 |
NGC 6928;IC 1326 | 12,6 |
NGC 6930;IC 1326 | 13,1 |
NGC 6954;UGC 11618 | 13,2 |
NGC 6944 | 13,3 |
NGC 6917;UGC 11563 | 14,0 |
NGC 6972;UGC 11640 | 14,0 |
NGC 6956;UGC 11619 | 14,0 |
NGC 7025;UGC 11681 | 14,0 |
IC 1320 | 14,0 |
NGC 7003;UGC 11662 | 14,0 |
NGC 6927;IC 1325 | 14,5 |
NGC 6957 | 15,0 |
NGC 6969;UGC 11633 | 15,0 |
NGC 6971;UGC 11637 | 15,0 |
NGC 6988 | 15,0 |
NGC 6955;UGC 11621 | 15,0 |
IC 1359 | 15,0 |
IC 5080 | 16,0 |