1P/Halley
Posizione Attuale
Coordinate locali | Alt.: -0,07° Az: 274,59° |
Coordinate geocentriche | AR: 08:11:13,47 Dec: +03°22,195 |
Costellazione: | CMi |
Eventi: | Levata: 12:07 Culm.: 18:22 Tramonto: 00:36 |
Dist.Terra: | 35,29 UA |
Dist.Sole: | 35,11 UA |
Magnitudine: | 34,92 |
La cometa di Halley, ufficialmente designata 1P/Halley, è una delle comete più famose e brillanti del cielo, nonché la prima cometa periodica ad essere stata riconosciuta come tale. La sua storia è profondamente intrecciata con lo sviluppo dell'astronomia e con il lavoro di numerosi osservatori nel corso dei secoli.
Osservazioni Storiche e la Previsione di Halley
Le apparizioni della cometa di Halley sono state registrate fin dall'antichità. Esistono testimonianze di avvistamenti risalenti a migliaia di anni fa, documentate da antiche civiltà come i Babilonesi, i Cinesi e gli Europei. Tra le apparizioni più celebri vi sono quelle associate a eventi storici significativi, come la cometa raffigurata nell'Arazzo di Bayeux del 1066, che commemora la battaglia di Hastings. Tuttavia, queste osservazioni erano considerate eventi unici e inspiegabili.
La vera comprensione della natura periodica di questa cometa si deve all'astronomo inglese Edmund Halley. Analizzando i registri storici delle comete apparse nel 1531 (osservata da Pietro Apiano), nel 1607 (osservata da Johannes Kepler) e nel 1682 (osservata dallo stesso Halley), egli notò una notevole somiglianza nelle loro orbite calcolate. Basandosi sulla teoria della gravitazione universale di Isaac Newton, Halley ipotizzò che si trattasse in realtà dello stesso oggetto celeste che ritornava periodicamente nelle vicinanze del Sole. Nel 1705, pubblicò i suoi calcoli nelle Philosophical Transactions, prevedendo il ritorno della cometa per la fine del 1758 o l'inizio del 1759.
Purtroppo, Edmund Halley non visse abbastanza per vedere la sua previsione verificarsi, morendo nel 1742. Tuttavia, la sua predizione si rivelò straordinariamente accurata. La cometa fu riosservata la notte di Natale del 1758 dall'astronomo dilettante tedesco Johann Georg Palitzsch, confermando la validità dei calcoli di Halley e della teoria di Newton. In suo onore, la cometa divenne nota come cometa di Halley.
L'Osservazione Postuma di Messier e la Nascita del Catalogo
Un episodio particolarmente interessante legato al ritorno del 1758-1759 coinvolge l'astronomo francese Charles Messier. Messier era un appassionato cacciatore di comete e, naturalmente, era ansioso di essere tra i primi a riosservare la cometa predetta da Halley. Durante le sue ricerche nel cielo notturno, il 28 agosto 1758, Messier individuò un oggetto nebuloso nella costellazione del Toro, tra le corna dell'animale celeste (vicino alla stella Zeta Tauri). Inizialmente, lo confuse con la cometa che stava cercando.
Tuttavia, Messier osservò che questo oggetto nebuloso rimaneva immobile rispetto alle stelle circostanti, a differenza di una cometa che si sarebbe dovuta muovere nel cielo nel corso delle notti. Questa consapevolezza lo portò a rendersi conto di aver scoperto un nuovo oggetto celeste di natura non cometaria. Per evitare future confusioni tra oggetti fissi e comete in movimento durante le sue ricerche, Messier decise di compilare un catalogo di questi "falsi positivi" nebulosi. L'oggetto che inizialmente confuse con la cometa di Halley divenne il primo ingresso del suo celebre catalogo, noto come M1, e identificato come la Nebulosa del Granchio (un resto di supernova).
Osservazioni Successive e Caratteristiche
Dopo il suo ritorno del 1758-1759, la cometa di Halley (a sinistra ripresa l'8 marzo 1986 da W. Liller, Easter Island, parte di International Halley Watch (IHW) Large Scale Phenomena Network) è stata osservata in numerosi altri passaggi ravvicinati al Sole, con una periodicità media di circa 76 anni (questo periodo può variare leggermente a causa delle perturbazioni gravitazionali dei pianeti giganti). Le sue apparizioni più recenti sono state nel 1910 e nel 1986. Quest'ultima fu particolarmente importante perché permise alle sonde spaziali, come la Giotto dell'Agenzia Spaziale Europea, di avvicinarsi al nucleo della cometa e di ottenere immagini dettagliate e dati scientifici sulla sua composizione e struttura.
Le osservazioni hanno rivelato che il nucleo della cometa di Halley è un oggetto scuro e irregolare, con dimensioni approssimative di 8 per 8 per 16 chilometri. È composto principalmente da ghiaccio d'acqua, polvere e gas congelati ("palla di neve sporca"). Quando la cometa si avvicina al Sole, il calore fa sublimare il ghiaccio, rilasciando gas e polveri che formano la chioma (l'atmosfera che circonda il nucleo) e le due code caratteristiche: una coda di ioni (o plasma), spinta via dal vento solare, e una coda di polveri, più larga e curva, spinta dalla pressione della radiazione solare.
Parametri Orbitali (per l'apparizione del 1986):
- Tipo di Orbita: Ellittica (periodica)
- Periodo Orbitale: Circa 76 anni
- Eccentricità: 0.967
- Semiasse Maggiore: 17.834 unità astronomiche (UA)
- Inclinazione: 162.26 gradi (orbita retrograda, cioè si muove in senso opposto rispetto alla maggior parte dei pianeti)
- Nodo Ascendente: 111.85 gradi
- Argomento del Perielio: 57.23 gradi
- Data del Perielio (1986): 9 febbraio 1986
- Distanza al Perielio: 0.587 UA
La cometa di Halley è una testimonianza affascinante della dinamica del nostro sistema solare e un collegamento tangibile con il passato dell'astronomia, dalle osservazioni casuali degli antichi alla sofisticata analisi scientifica dell'era spaziale. Il suo prossimo ritorno è previsto per il 2061.
Il nucleo della cometa di Halley ripreso da vicino dalla sonda Giotto di ESA
Visibilita annuale di 1P/Halley

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