Lat.41,8; Lon.12,5 - Orari espressi in W. Europe Standard Time (UTC +01:00:00)  

Informazioni


Designazioni C41, Iadi, Hyades
Costellazione Tau
Eventi Levata: 15:32
Culm.: 22:34
Tramonto: 05:36
Posizione
Coordinate geocentriche AR: 04:28:26,84
Dec: +16°03,437
Coordinate locali Alt.: -23,57°
Az: 37,35°
Luminosita
Magnitudine 0,500

Le Iadi, uno degli ammassi stellari più celebri del cielo, devono il loro nome alla mitologia greca. Secondo la leggenda, le Iadi erano ninfe, figlie di Atlante e della ninfa Etra, sorelle delle Pleiadi e dei temibili Iadi maschi. Il loro nome deriva dal verbo greco "hýein", che significa "piovere", in riferimento alla loro associazione con le piogge stagionali e ai loro poteri di richiamo della fertilità.

Nella mitologia, le Iadi erano legate al lutto per la morte del fratello Iante, e Zeus, mosso a compassione, le trasformò in stelle per alleviare il loro dolore. Questo legame con le lacrime e la pioggia fece sì che nell’antichità fossero viste come un presagio meteorologico.

Sin dai tempi antichi, le Iadi sono state osservate e studiate da diverse culture. Gli antichi Greci le conoscevano come il nucleo luminoso della costellazione del Toro, e i Romani le associavano alle piogge di primavera. La loro forma a "V", visibile anche a occhio nudo, è da secoli un punto di riferimento per i naviganti e gli osservatori celesti.

Le Iadi sono un ammasso aperto nella costellazione del Toro, situato a circa 153 anni luce dalla Terra, il più vicino al nostro Sistema Solare. Questa relativa vicinanza è la ragione per cui l'ammasso appare così esteso e "aperto" nel cielo. La disposizione delle sue stelle principali, che formano una caratteristica "V", è resa ancor più spettacolare dalla presenza prospettica della brillante Aldebaran, una gigante rossa. Tuttavia, Aldebaran non è fisicamente legata all’ammasso: si trova a soli 65 anni luce da noi, molto più vicina rispetto alle altre stelle delle Iadi.

L'ammasso conta centinaia di stelle distribuite in una regione di circa 60 anni luce di diametro. Tra queste, ci sono molte nane rosse e stelle simili al Sole, che si muovono tutte insieme a una velocità di circa 46 km/s, dirigendosi verso la stella Betelgeuse, nella costellazione di Orione.

Le Iadi ospitano alcuni sistemi planetari particolarmente interessanti. Tra questi, nel 2017 è stato scoperto un pianeta nettuniano che orbita una stella nell'ammasso. Si tratta di un mondo tre volte più grande della Terra, situato nel sistema binario EPIC 247589423, composto da una nana arancione di classe K e una nana rossa di classe M. Questo pianeta, il quarto esopianeta noto nelle Iadi, ha un’orbita di soli 17,3 giorni e si trova a circa 180 anni luce dalla Terra.

Le scoperte di esopianeti nelle Iadi sono particolarmente rilevanti perché dimostrano che gli ammassi aperti possono essere culle di sistemi planetari, e le loro dinamiche offrono una finestra unica per studiare la formazione e l’evoluzione planetaria.

Le osservazioni del satellite Gaia nel 2021 hanno rivelato che le Iadi stanno attraversando un processo di dissoluzione gravitazionale. Le interazioni con le forze gravitazionali della Via Lattea stanno disperdendo le stelle dell'ammasso, che si allungano formando due code mareali: una che precede e una che segue l’ammasso nel suo moto attraverso la galassia.

Inoltre, Gaia ha identificato centinaia di stelle "in fuga" che rappresentano i membri originari dell'ammasso, oggi sparsi in una regione che si estende per migliaia di anni luce. Tuttavia, alcune stelle sembrano essere mancanti. Questo fenomeno potrebbe essere stato causato dall’interazione con una struttura invisibile, come una nube di materia oscura di circa 10 milioni di masse solari, che potrebbe aver alterato gravemente la dinamica dell’ammasso.

Queste scoperte sottolineano come lo studio delle Iadi non sia solo una finestra sul nostro passato stellare, ma anche un’opportunità per indagare fenomeni ancora misteriosi, come la materia oscura e le forze che modellano la nostra galassia.

Le Iadi sono un soggetto spettacolare per gli appassionati di astronomia. Per osservarle:

  • Quando: sono visibili in inverno nell'emisfero nord. Il periodo migliore è tra dicembre e gennaio.
  • Dove: puntate lo sguardo verso la costellazione del Toro. Le Iadi formano la "V" che rappresenta la testa del toro, con la brillante Aldebaran al centro della figura.
  • Come: già visibili a occhio nudo, le Iadi offrono uno spettacolo ancora più suggestivo con un binocolo o un piccolo telescopio, che riveleranno una miriade di stelle di varie luminosità.

Visibilita annuale di C41, Iadi, Hyades

Calcolo Effemeridi mensili

Data Levata Culm. Tramonto

Calcolo effemeridi giornaliere

Orario Alt Az
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