Monoceros
Nome | Unicorno |
Genitivo | Mon |
Abbreviazione | Mon |
Estensione (gradi^2) | 482 |
Emisfero | AUSTRALIS |
Confini |
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Stagionalità |
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Eventi: |
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Altezza: | -54,196° |
Azimut: | 356,716° (N) |
Il nome, la storia, il mito
La costellazione dell'Unicorno è stata introdotta da Jakob Bartschius, o Bartsch, genero di Keplero, nel 1624 anche se alcuni ritengono che già Plancius la introdusse nel 1613 con l'intenzione di elevare in cielo il famoso animale dall'unico corno, sinonimo di purezza e spesso citato nella Bibbia.
Nel suo Bestiario, Guillaume le Clerc (XIII sec) c'informa che per calmare e catturare l'Unicorno era necessaria la presenza di una vergine. L'unicorno è stato visto anche quale simbolo di Cristo: il suo corno rappresenterebbe la verità del Vangelo.
L'animale, probabilmente un rinoceronte la cui descrizione è stata caricata di simbolismo, viene citato - come detto - nella Bibbia, III secolo avanti Cristo, con la traduzione greca del Vecchio Testamento. Quando gli scribi dovettero tradurre la parola re'em, coniarono il neologismo monoceros. Infatti sia Ideler che Olbers suggerirono che la costellazione fosse più antica, e che Plancius si fosse limitato a ricalcare una presenza individuata già nelle mappe del cielo persiane.
Le origini dell'Unicorno sarebbero quindi da ricercare in oriente, più specificamente tra l’India e la Cina. Un'antica descrizione sull'Unicorno infatti si trova nel gran libro Li-Ki insieme a quelle della tartaruga, del Drago e della Fenice considerati creature benefiche. Risalendo a molti secoli fa, il Li-Ki ci descrive l’Unicorno in maniera molto diversa da come viene raffigurato ora: le sembianze sono quelle di un grande cervo con il dorso di cinque colori e il ventre giallo; ha gli zoccoli di un cavallo, la coda di un bue ed è munito di un grande corno sulla fronte.
Ciò che potrebbe essere un unicorno nelle Grotte di Lascaux, Francia
Una prima probabile rappresentazione dell’Unicorno si può riscontrare in un animale all’interno delle Grotte di Lascaux in Francia risalenti addirittura al Paleolitico superiore, in cui si individua un corno lunghissimo sulla testa e del pelo sotto il muso.
Osservazione
L'Unicorno è facilmente rintracciabile essendo posizionato ad Est di Orione e proprio a Nord del Cane Maggiore. Occupa, in pratica, la zona compresa tra Sirio, Betelgeuse e Procione.
Il passaggio in meridiano a mezzanotte avviene a gennaio ed essendo una costellazione attraversata dall'equatore celeste è visibile in tutto il mondo. Anche se ad occhio nudo non fornisce grandi colpi d'occhio, al telescopio è una costellazione molto interessante dal momento che è attraversata completamente dalla Via Lattea.
I corpi celesti
Le stelle non hanno luminosità in grado di farle spiccare, ma molte sono sistemi binari e multipli molto belli e degni di nota. La più brillante è Alpha, di colore arancione. Beta ed Epsilon sono sistemi multipli importanti mentre S Mon è una variabile irregolare con una debole compagna.
A livello non stellare, Monoceros ospita moltissimi oggetti tra i quali M 50, un ammasso aperto molto bello.
L'oggetto più bello è la Nebulosa Rosetta, una regione HII che ospita a sua volta un ammasso aperto, NGC 2244.
A far compagnia a Rosetta ci sono altre due nebulose: la Nebulosa Variabile di Hubble e la Nebulosa Cono.
Visibilita annuale di Monoceros
