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AstronomiAmo APS
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Nome Acquario
Genitivo Aqr
Abbreviazione Aqr
Estensione (gradi^2) 980
Emisfero AUSTRALIS
Tipologia Zodiacale
Confini
  • Nord: +3°
  • Sdud: -25°
  • Est: 20h 40m
  • Ovest: 23h 55m
Stagionalità
  • Estate
  • Autunno

Eventi:
  • Levata: 05:36
  • Culm.: 10:44
  • Tramonto: 15:51
Altezza: -11,446°
Azimut: 260,206° (O)

Il nome, la storia, il mito

L'Acquario è una costellazione zodiacale, e quindi transitata dai corpi maggiori del Sistema Solare, e rappresenta mitologicamente un giovane che versa l'acqua in un recipiente oppure nella bocca del vicino Pesce Australe. Il nome sembra derivare infatti dal latino aquarium, inteso come portatore di acqua e non come recipiente.

Il suo connotato mitologico è abbastanza incerto tuttavia l’Acquario è una delle costellazioni più antiche, originaria della cultura mesopotamica. E' legata al dio sumero En-ki (signore della terra), poi divenuto Ea, dio delle acque e della sapienza nella cultura degli accadi e babilonesi. Inizialmente rappresentato come un uomo col corpo di pesce o il cui corpo è ricoperto da una pelle di pesce, Ea compare in alcune raffigurazioni in cima ad un’altura e dalle sue spalle, o da otri che sorregge, escono due fiotti d’acqua che si riversano nella bocca di un pesce, spesso identificato, come detto, con il Pesce Australe. Nei due getti talvolta vengono identificati i due fiumi della regione mesopotamica, il Tigri e l’Eufrate, i quali, in differenti raffigurazioni, non si riversano nella bocca di un pesce, ma appaiono colmi di pesci.

Ideler, astronomo tedesco, spiega questa raffigurazione con il fatto che il Sole si trovasse in quella porzione di cielo durante la stagione delle piogge. In effetti l’asterismo deve essersi originato attorno al 1700 a.C. quando il Sole entrava nell’Acquario, nel mese di Gennaio. 

Il mito legato all’Acquario più conosciuto, citato non solo dagli autori greci ma anche dai latini, ha come protagonista Ganimede, adolescente appartenente alla stirpe reale di Troia, figlio del re Troo fondatore di Troia e della Dardania e di Calliroe, una delle naiadi. Fu il terzo di tre figli unitamente a Ilo e Assàraco. Affascinato dalla sua bellezza, Zeus se ne invaghì perdutamente, assunse la forma di Aquila e lo sorprese mentre pascolava il gregge sulle pendici del monte Ida, rapendolo.

Ci fu una volta che il re degli dèi s’infiammò d’amore
per il frigio Ganimede, ed ebbe l’idea di trasformarsi in una cosa che,
una volta tanto, gli parve più bella che essere Giove: un uccello.
Ma, fra tutti gli uccelli, non si degnò di trasformarsi che in quello
capace di portare i fulmini, le armi sue. Detto fatto:
battendo l’aria con false penne, rapì il giovinetto della stirpe di Ilo,
che tuttora gli riempie i calici e gli serve il nettare, con rabbia di Giunone.
(Ovidio, Metamorfosi, X, 155-161)

Il rapimento di Ganimede a opera di Zeus.Portato sull’Olimpo ne fece il suo "amante", ed è obbligo specificare come questo ruolo fosse all'epoca molto diverso da oggi: non si trattava di un rapporto omosessuale come lo intendiamo oggi ma come una fase in cui un ragazzo diventa uomo grazie agli insegnamenti, anche sessuali, da parte di un "tutor". Zeus, sotto questa luce, fu il "tutor" della crescita di Ganimede. 

Zeus lo elesse coppiere degli dèi. Secondo Ovidio, Ganimede versava acque limpide e nettare e ambrosia nelle coppe degli dèi e in quella di Zeus (Fasti, dies -1 d.C.), con il nettare a garantire l'immortalità e l'ambrosia a rappresentare il cibo degli dèi.

Osservazione

Si tratta di una zona di cielo molto vasta e poco brillante, tranne quattro stelle poste, fortunatamente per gli osservatori boreali, nella zona più a Nord dell'asterismo. Alla latitudine italiana è visibile nel periodo compreso tra fine estate ed inizio autunno, molto bassa sull'orizzonte dal momento che non si eleva per più di 50° Nord.

Occupa la zona di cielo tra Pegaso e Pesce Australe, quindi il quadrato del cavallo alato e la brillante Fomalhaut rendono agevole trovare la costellazione.
L'Acquario è attraversato dall'equatore celeste, ma si trova quasi del tutto nella parte meridionale.

I corpi celesti

La costellazione dell'Acquario è caratterizzata da un paio di stelle relativamente brillanti come beta (la più luminosa nonostante la lettera) ed alpha.
La stella alpha è chiamata Sadal Melik (stella fortunata del re) mentre la stella beta è nota come Sadal Suud (la più fortunata delle fortunate).
Tra i corpi non stellari, invece, spiccano due nebulose come NGC 7293 (Nebulosa Elica) e NGC 7009 (Nebulosa Saturno), considerate tra le più belle di tutto il cielo. 

M2 ed M72, invece, sono due ammassi globulari classificati da Messier. In realtà Messier classificò anche M73 indicandolo coma ammasso stellare, ma non lo è affatto. Si tratta soltanto di una serie di stelle non legate tra loro e dall'aspetto molto disperso. 

Un gruppetto di stelle del tutto slegato ma carino da vedere è quello intorno alla Psi-1: stelle molto vicine ed in gran parte arancioni.

Visibilita annuale di Aquarius

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