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Nome Cancro
Genitivo Cnc
Abbreviazione Cnc
Estensione (gradi^2) 506
Emisfero BOREALIS
Tipologia Zodiacale
Confini
  • Nord: +33°
  • Sdud: +6°
  • Est: 7h 55m
  • Ovest: 9h 20m
Stagionalità
  • Inverno

Eventi:
  • Levata: 20:53
  • Culm.: 04:10
  • Tramonto: 11:32
Altezza: 23,746°
Azimut: 276,052° (O)

La costellazione del Cancro, il Granchio celeste, occupa un posto di rilievo tra le dodici costellazioni dello zodiaco, incastonata nell'emisfero celeste boreale. Tuttavia, a differenza di alcuni suoi vicini più illustri come i Gemelli o il Leone, il Cancro si distingue per una natura discreta e una luminosità contenuta. Le sue stelle, per la maggior parte deboli, non disegnano una figura immediatamente riconoscibile, rendendola una sfida affascinante per gli osservatori del cielo notturno.   

Nonostante la sua apparenza modesta, il Cancro è universalmente noto come segno zodiacale, una fama che sembra quasi contraddire la sua debolezza visiva. Questa discrepanza solleva interrogativi intriganti: come ha potuto una costellazione così poco appariscente mantenere un ruolo tanto centrale nelle tradizioni celesti per millenni? La risposta non risiede tanto nella brillantezza delle sue singole stelle, quanto nella sua cruciale posizione lungo l'eclittica – il percorso apparente che il Sole, la Luna e i pianeti tracciano nel cielo nel corso dell'anno. È questa appartenenza alla fascia zodiacale, unita a un ricco bagaglio mitologico e a un simbolismo che affonda le radici in antiche osservazioni dei cicli stagionali, come il solstizio d'estate, a conferirle la sua duratura importanza. La sua inclusione nello zodiaco sembra essere stata determinata più da fattori calendariali e astrologici che da una sua facile individuazione. Pertanto, la "debolezza" del Cancro si trasforma in un invito all'esplorazione, promettendo la scoperta di "tesori nascosti" a coloro che aguzzano lo sguardo verso questa enigmatica regione del firmamento. Il nome "Cancro" deriva direttamente dal termine latino per "granchio" , e la costellazione è tradizionalmente associata a questo crostaceo.   

Il nome, la storia, il mito

La costellazione del Cancro è intrisa di storie antiche, la più celebre delle quali la lega indissolubilmente alle leggendarie Fatiche di Ercole. Il mito greco narra che, durante la sua seconda fatica – la lotta contro la mostruosa Idra di Lerna, un serpente dalle molte teste – Ercole (Eracle per i Greci) dovette affrontare un inaspettato avversario. Era (Giunone per i Romani), la regina degli dei e acerrima nemica dell'eroe a causa delle infedeltà del marito Zeus, inviò un granchio gigante, di nome Karkinos o Carcino, per ostacolarlo. Mentre Ercole era impegnato nel sanguinoso combattimento con l'Idra, le cui teste recise ricrescevano duplicate, Karkinos emerse dalla palude e attaccò l'eroe, pizzicandogli i piedi o le caviglie con le sue chele nel tentativo di distrarlo e favorire il mostro serpentiforme. Tuttavia, l'intervento del granchio si rivelò più un fastidio che una vera minaccia per il possente Ercole. Con un calcio o schiacciandolo sotto il tallone, l'eroe si liberò rapidamente del crostaceo, frantumandone il guscio e ponendo fine alla sua breve e sfortunata impresa. Karkinos, dunque, è descritto nelle fonti come un personaggio decisamente secondario nella titanica lotta contro l'Idra; il suo ruolo fu quello di un elemento di disturbo, un tentativo di squilibrare le sorti del combattimento a favore dell'Idra, piuttosto che quello di un avversario capace di impensierire seriamente Ercole.   

Nonostante l'esito infausto della sua missione e la sua rapida sconfitta, il gesto di Karkinos non passò inosservato agli occhi di Era. La dea, pur vedendo fallire il suo ennesimo tentativo di nuocere a Ercole, decise di onorare la creatura che aveva agito per suo conto. Per ricompensare Karkinos del suo "sacrificio" o del suo "servizio", per quanto vano, Era lo trasportò in cielo, trasformandolo in una costellazione: nacque così la costellazione del Cancro. Questo processo di trasformazione di un personaggio mitologico in un astro o in un raggruppamento di stelle è noto come catasterismo, un tema ricorrente nella mitologia greca che popola il cielo di eroi, creature e oggetti legati a storie terrene.   

La scelta di Era di premiare un intervento fallimentare può apparire curiosa, ma si presta a diverse interpretazioni. Potrebbe simboleggiare la valorizzazione della lealtà e dell'impegno, indipendentemente dal successo finale; Karkinos, pur nella sua modestia, aveva obbedito alla dea. Oppure, la collocazione di un nemico di Ercole, seppur minore, tra le stelle potrebbe rappresentare un ulteriore, sottile dispetto di Era nei confronti del figliastro detestato. Significativamente, la costellazione del Cancro fu posta in prossimità di quella del Leone, un altro astro legato a una delle Fatiche di Ercole, quasi a creare un "promemoria" celeste delle prove dell'eroe. Alcuni studiosi hanno anche ipotizzato che l'introduzione del granchio nel racconto delle Fatiche e la sua successiva ascesa al cielo potrebbero essere state influenzate da tradizioni mesopotamiche, nel tentativo degli astrologi antichi di associare le dodici fatiche di Ercole ai dodici segni dello zodiaco.   

Il mito di Karkinos e la costellazione del Cancro trovano menzione in diverse opere della letteratura classica, testimoniando la loro diffusione nel mondo antico. Tra le fonti più antiche vi è Arato di Soli, poeta greco del III secolo a.C., che nella sua opera Fenomeni descrisse le costellazioni visibili, includendo un riferimento all'ammasso stellare del Presepe, situato proprio nel cuore del Cancro. In un passo significativo, Arato colloca il Granchio sotto la vita dell'Orsa Maggiore (Helice), tra i Gemelli e il Leone. Anche Paniasi di Alicarnasso, poeta epico del V secolo a.C., narrò l'episodio nella sua Eracleia, come riportato da commentatori successivi quali Eratostene, il quale specificò che il granchio, uscendo dalla palude, morse il piede di Ercole. Persino Platone, nel dialogo Eutidemo, fa un riferimento più metaforico a un "sofista del mare, un granchio", che alcuni interpreti hanno collegato alla figura mitologica. Lo scrittore latino Igino, nel suo De Astronomia (noto anche come Poeticon Astronomicon), un compendio di miti astronomici probabilmente del II secolo d.C., racconta esplicitamente che fu Giunone (Era) a porre il Granchio tra le stelle perché, durante la lotta di Ercole con l'Idra, era uscito dalla palude e gli aveva morso un piede. Ovidio, nelle sue celebri Metamorfosi, pur non concentrandosi sul granchio, descrive vividamente la battaglia di Ercole contro l'Idra, fornendo il contesto per l'intervento di Karkinos. Un suo verso recita:

"Quello si rigenerava dalle sue stesse ferite, e delle cento teste che aveva, non ce n'era una che si potesse mozzare senza che sul collo, più sano di prima, due gliene succedessero".

Anche il filosofo e drammaturgo Seneca, nell'opera Ercole sul Monte Eta, fa lamentare all'eroe morente il fatto che i mostri da lui sconfitti sulla Terra siano stati trasferiti in cielo da Giunone, menzionando specificamente il Cancro:

"Il cancro abbattuto gira intorno alla zona torrida e si volge come astro della Libia e ne matura le messi".

Questo passo sottolinea anche un'associazione antica della costellazione con le stagioni e l'agricoltura. Infine, Manilio, nel suo poema didascalico Astronomica del I secolo d.C., e Eratostene, nei suoi Catasterismi (una raccolta di miti sulla trasformazione dei personaggi in stelle, compilata intorno al I secolo a.C. ma attribuita al celebre bibliotecario del III secolo a.C.), sono ulteriori fonti che attestano la notorietà del mito e della costellazione nel mondo classico. Eratostene, in particolare, è considerato una delle fonti più antiche per il mito specifico del granchio.   

Oltre al mito greco-romano, la regione celeste occupata dal Cancro ha rivestito significati simbolici anche in altre culture, spesso legati a importanti fenomeni astronomici e cicli naturali. In Mesopotamia, ad esempio, la costellazione era conosciuta come "Gambero" o talvolta raffigurata come una tartaruga, ed era associata al solstizio d'estate. Questa connessione con il solstizio è particolarmente rilevante, poiché anticamente, a causa della precessione degli equinozi, il Sole si trovava effettivamente nella costellazione del Cancro durante questo evento astronomico, tanto che ancora oggi la latitudine terrestre corrispondente è chiamata Tropico del Cancro. La costellazione era considerata la "Porta Nord del Sole", il punto da cui il luminare iniziava il suo apparente cammino discendente nel cielo.   

Nell'antico Egitto, la figura associata a questa zona del cielo era spesso lo scarabeo (Khepri), un potente simbolo di resurrezione, trasformazione e dell'aspetto mattutino del dio Sole Ra. Lo scarabeo, che emerge dalla terra spingendo la sua palla di sterco (metafora del Sole), incarnava il ciclo perenne della vita, della morte e della rinascita, temi in sintonia con i grandi cicli cosmici.   

Nella tradizione Indù, la costellazione è nota come Karka (sanscrito per granchio) ed è associata alla divinità lunare Chandra. Questo legame con la Luna si ritrova anche in alcune interpretazioni occidentali, che vedono il Cancro come domicilio della Luna e lo collegano ai cicli della dea Artemide (Diana per i Romani), protettrice della natura selvaggia e degli animali.   

In Cina, il simbolismo è diverso: la costellazione era associata a Niu-ch'ou, una figura mitologica bruciata dal Sole, e si narrava che i granchi assistessero il guardiano della "Fine delle Acque" all'ingresso della Caverna Cosmica.   

Queste diverse interpretazioni, pur utilizzando simboli animali differenti (granchio, gambero, tartaruga, scarabeo), sembrano convergere su temi fondamentali legati al periodo dell'anno in cui il Sole transitava in questa costellazione. Il solstizio d'estate rappresenta un punto di svolta, un momento di massima luce seguito dall'inizio del suo declino, una "trasformazione" nel ciclo annuale. Il movimento laterale tipico del granchio è stato persino interpretato simbolicamente come un riferimento al "retrocedere" del Sole dopo aver raggiunto il suo culmine settentrionale. La debolezza intrinseca della costellazione, che la portò ad essere definita "il Segno Oscuro, nero e senza occhi" , non ne diminuì l'importanza calendariale e simbolica. L'associazione con l'elemento Acqua e la sua natura cardinale (che dà inizio a una stagione) nell'astrologia occidentale rafforzano ulteriormente questi temi di ciclicità e inizio.   

Lekythos attico raffigurante il granchio tra le gambe di Eracle. Parigi, Museo del LouvreLa figura del Cancro ha trovato espressione in varie forme d'arte e letteratura attraverso i secoli. Le prime testimonianze visive del mito di Karkinos risalgono all'antichità classica. Un esempio notevole è un lekythos attico (un tipo di vaso greco) conservato al Museo del Louvre, che raffigura il granchio Carcino posizionato tra le gambe di Eracle durante la sua lotta con l'Idra. Questa rappresentazione testimonia la precoce integrazione del granchio nell'iconografia della seconda fatica di Ercole.   

Nel corso del Medioevo, il segno zodiacale del Cancro divenne una figura comune nelle pagine dei calendari miniati all'interno di libri devozionali, come i Libri d'Ore, e nelle decorazioni scultoree di cattedrali e altri edifici monumentali. Sebbene la rappresentazione più diffusa fosse quella di un granchio, soprattutto nelle aree mediterranee e dell'Europa occidentale dove i granchi marini erano più familiari, non era raro imbattersi in raffigurazioni che assomigliavano più a gamberi d'acqua dolce (crayfish) o persino ad aragoste. L'Index of Medieval Art utilizza l'etichetta "lobster-like" (simile ad aragosta) per descrivere alcune di queste varianti che presentano chele allungate, un corpo più robusto e una coda distinta, discostandosi dall'immagine tipica del granchio.   

Questa fluidità iconografica medievale non è casuale. La parola latina "Cancer" e i suoi equivalenti nelle lingue classiche erano spesso usati come termini generici per indicare una varietà di crostacei dotati di guscio e chele, senza la precisa distinzione zoologica moderna. Inoltre, i gamberi d'acqua dolce erano creature comuni e apprezzate come cibo in molte parti dell'Europa medievale, specialmente nelle regioni interne, e gli artisti potrebbero aver raffigurato la forma di crostaceo a loro più familiare. Per gli scopi simbolici dello zodiaco, la rappresentazione generica di un "crostaceo con chele" era probabilmente sufficiente. Esempi specifici di queste rappresentazioni includono un "granchio simile ad aragosta" in un Libro d'Ore del XV secolo conservato alla Morgan Library and Museum, un granchio che attraversa un arco celeste accanto alla personificazione del Sole in un altro Libro d'Ore fiorentino, e una figura simile sul Portale della Vergine della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, risalente al XIII secolo. Anche il Salterio della Regina Maria (XIV secolo) include una scena di uomini che pescano granchi nella pagina del calendario di giugno. Questa variabilità dimostra come i simboli classici venissero recepiti e adattati nei diversi contesti culturali e regionali del Medioevo.   

Con il Rinascimento, l'interesse per l'astrologia e l'astronomia classica conobbe una nuova fioritura, influenzando anche le rappresentazioni artistiche del Cancro. Un esempio significativo si trova nel grandioso ciclo astrologico che decora il Salone del Palazzo della Ragione di Padova. Originariamente affrescato da Giotto e ispirato alle dottrine dell'astrologo e medico Pietro d'Abano, questo ciclo include la rappresentazione dei segni zodiacali. Curiosamente, per la costellazione del Cancro, alcune fonti indicano che nel ciclo padovano la figura associata fosse quella di un Centauro, un'iconografia insolita che troverebbe riferimenti in testi astrologici medievali come il Liber Introductorius di Michele Scoto, forse in relazione ai paranatellonta (costellazioni extra-zodiacali che sorgono contemporaneamente a un segno).

Salone del Palazzo della Regione di Padova. Nell'inserto, la raffigurazione del Cancro. Crediti WikipediaSalone del Palazzo della Regione di Padova. Nell'inserto, la raffigurazione del Cancro. Crediti Wikipedia   

Il cancro nella raffigurazione di Hevelius. WikipediaParallelamente, lo sviluppo della stampa permise la diffusione di carte celesti e atlanti stellari che codificarono l'immagine delle costellazioni. Nel Poeticon Astronomicon, un testo attribuito a Igino ma la cui edizione illustrata del 1482 da Erhard Ratdolt divenne molto influente, il Cancro è raffigurato con xilografie. Sebbene le posizioni delle stelle in queste prime illustrazioni fossero spesso imprecise, esse servirono da modello per le mappe celesti successive.
Successivamente, atlanti più accurati iniziarono a circolare. L'Uranographia di Johannes Hevelius, pubblicata nel 1690, presenta una raffinata incisione del Cancro (immagine a sinistra), con la tipica vista specchiata utilizzata nei globi celesti (che mostrano la sfera celeste come vista dall'esterno). Più tardi, l'Uranographia di Johann Elert Bode (1801) raffigurò il Cancro come un gambero d'acqua dolce (crayfish), segnando un momento di transizione in cui si iniziava a distinguere più nettamente tra la rappresentazione artistica tradizionale e la precisione scientifica richiesta dalle mappe astronomiche professionali. In generale, nell'arte, Karkinos o il Cancro sono spesso raffigurati sia come dettaglio del mito dell'Idra sia come immagine autonoma del segno zodiacale.   

La costellazione del Cancro, con la sua mitologia e la sua presenza celeste, ha ispirato poeti fin dall'antichità. Negli scritti classici, le allusioni sono spesso legate al mito o alle caratteristiche osservative. Ovidio, nelle Metamorfosi, fornisce il contesto della lotta di Ercole con l'Idra, come già citato. Seneca, nell'Ercole sul Monte Eta, fa esprimere all'eroe il suo rammarico per la presenza celeste dei mostri da lui vinti, incluso "il cancro abbattuto" che "gira intorno alla zona torrida". Arato, nei Fenomeni, descrive la posizione del Cancro e, in particolare, l'ammasso del Presepe al suo interno:

"Osservate anche la Mangiatoia (Praesepe).
Simile a una piccola nebulosa,
avanza circondata dal Granchio in direzione nord;
attorno ad essa ruotano due stelle che brillano poco...
".

Manilio, nel suo poema Astronomica, oltre a discutere le influenze astrologiche del Cancro, che definisce "fruttuoso", riflette sulla natura delle forme celesti, sostenendo che le costellazioni non sono rappresentazioni complete e dettagliate degli esseri mitologici, ma piuttosto contorni tracciati da stelle specifiche, sufficienti a evocarne la figura. 

Nella poesia moderna, il simbolo del Cancro e del granchio viene talvolta reinterpretato in chiave più introspettiva e psicologica. Un esempio è il poema "Cancer, or, The Crab" del poeta scozzese Joseph Gordon Macleod. In quest'opera, l'immagine del granchio, con il suo movimento laterale e la sua natura apparentemente "cretina" e inadeguata, diventa una metafora per sentimenti di alienazione, sofferenza e la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. Un estratto recita:

"Moonpoison, mullock of sacrifice,
Suffuses the veins of the eyes
Till the retina, mooncoloured,
Sees the sideways motion of the cretin crab
".

Il poema esplora la sensazione di essere inadatti:

"Either he is not fit for this world.
Or this world not fit for him
".

Questa evoluzione del significato poetico, dal mito cosmico e dalla descrizione astronomica degli antichi, all'esplorazione di stati interiori e psicologici nei moderni, riflette un cambiamento più ampio nella sensibilità artistica, dove i simboli antichi vengono riappropriati per esprimere la condizione umana contemporanea. La costellazione del Cancro, quindi, continua a essere una fonte di ispirazione, i cui significati si arricchiscono e si trasformano nel tempo.  

Osservazione

Osservare la costellazione del Cancro può essere una sfida gratificante, data la sua natura elusiva. La principale difficoltà nell'osservare il Cancro risiede nella debolezza delle sue stelle. Per questo motivo, è fondamentale scegliere un luogo con cieli bui, il più possibile lontano dalle luci cittadine che ne offuscherebbero la già tenue luminosità.
Il metodo più semplice per localizzare il Cancro è utilizzare come punti di riferimento le costellazioni più brillanti che lo fiancheggiano: i Gemelli, con le luminose stelle Castore e Polluce, si trovano a ovest del Cancro, mentre il Leone, dominato dalla stella Regolo, si trova a est. Il Cancro occupa lo spazio relativamente vuoto tra questi due asterismi più appariscenti. 

La forma apparente della costellazione non è immediatamente assimilabile a un granchio; alcuni osservatori la descrivono come una sorta di "Y" rovesciata formata dalle sue stelle principali , mentre altri identificano un piccolo trapezio di stelle più concentrate al centro, che rappresenterebbe il corpo del granchio e che ospita il famoso ammasso del Presepe.   

Per gli osservatori situati nell'emisfero boreale e quindi anche in Italia, il periodo migliore per osservare il Cancro nelle ore serali è la primavera. Più specificamente, la costellazione è ben posizionata per l'osservazione dalla fine dell'inverno fino alla tarda primavera, indicativamente da dicembre a maggio. Durante questi mesi, dopo il tramonto, il Cancro si troverà a un'altezza conveniente sopra l'orizzonte. Essendo una costellazione situata appena a nord dell'equatore celeste, il Cancro è visibile, in un momento o nell'altro dell'anno, da quasi tutte le latitudini della Terra, ad eccezione delle regioni più meridionali dell'Antartide. Per le latitudini a nord del 60°N, la costellazione diventa circumpolare, ovvero non tramonta mai completamente sotto l'orizzonte. Il transito al meridiano, ovvero il momento in cui la costellazione raggiunge il punto più alto nel cielo in direzione sud, avviene intorno al 20 febbraio verso le 21:00 ora locale.   

Un aspetto cruciale che accresce l'interesse osservativo del Cancro, nonostante la debolezza delle sue stelle fisse, è la sua posizione lungo l'eclittica. Di conseguenza, il Cancro è regolarmente attraversato dal Sole (da fine luglio a metà agosto circa ), dalla Luna e dai pianeti. Questo rende la costellazione una "scena" celeste dinamica, dove è possibile osservare congiunzioni planetarie, occultazioni lunari di stelle o pianeti, e il caratteristico moto dei pianeti sullo sfondo stellare.

I corpi celesti

La costellazione del Cancro offre una varietà di oggetti celesti interessanti, dalle stelle ai remoti sistemi planetari. Tra le sue stelle più brillanti spicca Altarf (β Cancri), una gigante arancione molto più grande e luminosa del Sole. Da non dimenticare le coppie di stelle Asellus Australis (δ Cancri) e Asellus Borealis (γ Cancri), i "guardiani" del famoso ammasso aperto del Presepe (M44), un vero gioiello visibile anche a occhio nudo come una macchia luminosa e risolvibile in moltissime stelle con un binocolo. Altri sistemi stellari notevoli includono Acubens (α Cancri), un sistema quadruplo, Iota Cancri, una bella stella doppia, e Tegmen (ζ Cancri), un sistema triplo molto studiato.

Nel profondo cielo, il Cancro ospita, oltre al già citato M44, un altro ammasso aperto significativo, M67. Quest'ultimo è molto più antico di M44 e offre agli astronomi un'opportunità unica per studiare l'evoluzione stellare in ammassi di età avanzata. La costellazione presenta anche galassie distanti, come la spirale NGC 2775, visibile con telescopi più potenti.

Per quanto riguarda i fenomeni temporanei, il Cancro è associato allo sciame meteorico delle Delta Cancridi, attivo tra dicembre e febbraio con un picco a metà gennaio, sebbene non sia uno sciame particolarmente intenso.

La vera "chicca" del Cancro, in termini di esopianeti, è il sistema planetario che orbita attorno alla stella 55 Cancri. Questa nana gialla ospita almeno quattro pianeti, tra cui la celebre super-Terra 55 Cancri e (Janssen). Inizialmente ipotizzato come un "pianeta di diamante", oggi è considerato un mondo roccioso estremamente caldo, forse con oceani di lava e intensa attività vulcanica, che lo rende un laboratorio fondamentale per studiare le condizioni estreme degli esopianeti rocciosi. 

Nome Magnitudine
Altarf; Al Tarf. - 17Bet Cnc - HR3249 - HD69267 - SAO116569 3,5
Asellus Australis. - 47Del Cnc - HR3461 - HD74442 - SAO98087 3,9
48Iot Cnc48Iot Cnc - HR3475 - HD74739 - SAO80416 4,0
Acubens; Sertan; Sartan. - 65Alp Cnc - HR3572 - HD76756 - SAO98267 4,2
Asellus Borealis. - 43Gam Cnc - HR3449 - HD74198 - SAO80378 4,7
8 Cnc8 Cnc - HR3163 - HD66664 - SAO97542 5,1
HR3306 - HD71115 - SAO116752 5,1
18Chi Cnc18Chi Cnc - HR3262 - HD69897 - SAO80104 5,1
77Xi Cnc77Xi Cnc - HR3627 - HD78515 - SAO80666 5,1
See HR 3464. - 64Sig3Cnc - HR3575 - HD76813 - SAO61177 5,2
62Omi1Cnc62Omi1Cnc - HR3561 - HD76543 - SAO98247 5,2
See HR 3521. - 58Rho2Cnc - HR3540 - HD76219 - SAO80511 5,2
76Kap Cnc76Kap Cnc - HR3623 - HD78316 - SAO98378 5,2
10Mu 2Cnc10Mu 2Cnc - HR3176 - HD67228 - SAO79959 5,3
33Eta Cnc33Eta Cnc - HR3366 - HD72292 - SAO80243 5,3
Usually called Pi Cnc. - 82Pi 2Cnc - HR3669 - HD79554 - SAO98456 5,3
31The Cnc31The Cnc - HR3357 - HD72094 - SAO97881 5,4
See HR 3464. - 57 Cnc - HR3532 - HD75959 - SAO61125 5,4
60 Cnc60 Cnc - HR3550 - HD76351 - SAO98235 5,4
72Tau Cnc72Tau Cnc - HR3621 - HD78235 - SAO80650 5,4
69Nu Cnc69Nu Cnc - HR3595 - HD77350 - SAO80595 5,4
See HR 3464. - 59Sig2Cnc - HR3555 - HD76398 - SAO61146 5,4
27 Cnc27 Cnc - HR3319 - HD71250 - SAO97819 5,5
3 Cnc3 Cnc - HR3128 - HD65759 - SAO97472 5,6
22Phi1Cnc22Phi1Cnc - HR3304 - HD71093 - SAO80181 5,6
Tegmen; Tegmine. - 16Zet1Cnc - HR3208 - HD68257 - SAO97645 5,6
15 Cnc is also Psi Gem, in Cancer. - 15 Cnc - HR3215 - HD68351 - SAO80016 5,6
45 Cnc45 Cnc - HR3450 - HD74228 - SAO98069 5,6
49 Cnc49 Cnc - HR3465 - HD74521 - SAO98089 5,7
See HR 3464. - 51Sig1Cnc - HR3519 - HD75698 - SAO61102 5,7
63Omi2Cnc63Omi2Cnc - HR3565 - HD76582 - SAO98250 5,7
Psi2 Fl 14 Cnc. Psi1 Fl 13 is HD 67690 (6.7v, K0). HR 3191 also called simply Psi Cnc. - 14Psi Cnc - HR3191 - HD67767 - SAO79995 5,7
30Ups1Cnc30Ups1Cnc - HR3355 - HD72041 - SAO80229 5,8
1 Cnc1 Cnc - HR3095 - HD64960 - SAO97399 5,8
66 Cnc66 Cnc - HR3587 - HD77104 - SAO61202 5,8
2Ome1Cnc2Ome1Cnc - HR3124 - HD65714 - SAO79861 5,8
HR3264 - HD69994 - SAO80112 5,8
HR3599 - HD77445 - SAO117369 5,8
50 Cnc50 Cnc - HR3481 - HD74873 - SAO98117 5,9
36 Cnc36 Cnc - HR3406 - HD73143 - SAO116953 5,9
HR3409 - HD73192 - SAO60939 5,9
29 Cnc29 Cnc - HR3333 - HD71555 - SAO97843 6,0
20 Cnc20 Cnc - HR3284 - HD70569 - SAO97781 6,0
HR3639 - HD78712 - SAO61306 6,0
See HR 3521. - 55Rho1Cnc - HR3522 - HD75732 - SAO80478 6,0
75 Cnc75 Cnc - HR3626 - HD78418 - SAO80659 6,0
19Lam Cnc19Lam Cnc - HR3268 - HD70011 - SAO80113 6,0
HR3104 - HD65257 - SAO97429 6,0
5 Cnc5 Cnc - HR3134 - HD65873 - SAO97485 6,0
9Mu 1Cnc9Mu 1Cnc - HR3169 - HD66875 - SAO79940 6,0
HR3395 - HD72945 - SAO116929 6,0
HR3222 - HD68461 - SAO97653 6,0
79 Cnc79 Cnc - HR3640 - HD78715 - SAO80674 6,0
16Zet1Cnc16Zet1Cnc - HR3209 - HD68256 - SAO97645 6,0
HR3115 - HD65522 - SAO97445 6,0
HR3380 - HD72617 - SAO116894 6,0
HR3201 - HD68099 - SAO116444 6,1
67 Cnc67 Cnc - HR3589 - HD77190 - SAO80585 6,1
21 Cnc21 Cnc - HR3290 - HD70734 - SAO97788 6,1
28 Cnc28 Cnc - HR3329 - HD71496 - SAO80204 6,1
HR3423 - HD73596 - SAO60970 6,1
convention. - 46 Cnc - HR3464 - HD74485 - SAO61029 6,1
25 Cnc25 Cnc - HR3299 - HD71030 - SAO97806 6,1
HR3158 - HD66552 - SAO97537 6,2
HR3504 - HD75469 - SAO98162 6,2
HR3707 - HD80546 - SAO61424 6,2
HR3558 - HD76508 - SAO98245 6,2
HR3567 - HD76629 - SAO117301 6,2
16Zet2Cnc16Zet2Cnc - HR3210 - HD68255 - SAO97646 6,2
HR3164 - HD66684 - SAO79928 6,2
HR3198 - HD67959 - SAO97628 6,2
BAC and others call this Rho1, HR 3522 Rho2, and HR 3540 Rho3. - 53 Cnc - HR3521 - HD75716 - SAO80476 6,2
HR3125 - HD65735 - SAO97471 6,2
12 Cnc12 Cnc - HR3184 - HD67483 - SAO97594 6,3
HR3376 - HD72505 - SAO97913 6,3
HR3252 - HD69478 - SAO116585 6,3
See HR 3464. - 61 Cnc - HR3563 - HD76572 - SAO61157 6,3
41Eps Cnc41Eps Cnc - HR3429 - HD73731 - SAO98024 6,3
23Phi2Cnc23Phi2Cnc - HR3311 - HD71151 - SAO80188 6,3
4Ome2Cnc4Ome2Cnc - HR3132 - HD65856 - SAO79869 6,3
23Phi2Cnc23Phi2Cnc - HR3310 - HD71150 - SAO80187 6,3
HR3394 - HD72943 - SAO97950 6,3
HR3127 - HD65757 - SAO79864 6,3
32Ups2Cnc32Ups2Cnc - HR3369 - HD72324 - SAO80245 6,4
54 Cnc54 Cnc - HR3510 - HD75528 - SAO98168 6,4
HR3231 - HD68776 - SAO97671 6,4
HR3577 - HD76830 - SAO98276 6,4
70 Cnc70 Cnc - HR3601 - HD77557 - SAO80609 6,4
39 Cnc39 Cnc - HR3427 - HD73665 - SAO80333 6,4
HR3617 - HD78175 - SAO80643 6,4
HR3689 - HD80064 - SAO98476 6,4
HR3428 - HD73710 - SAO98021 6,4
HR3424 - HD73599 - SAO116997 6,4
34 Cnc34 Cnc - HR3372 - HD72359 - SAO97902 6,5
HR3606 - HD77660 - SAO61242 6,5
HR3228 - HD68703 - SAO97669 6,5
HR3635 - HD78661 - SAO98400 6,5
HR3657 - HD79248 - SAO80702 6,5
HR3620 - HD78234 - SAO61276 6,5
81Pi 1Cnc81Pi 1Cnc - HR3650 - HD79096 - SAO98427 6,5
HR3711 - HD80613 - SAO98517 6,5
37 Cnc37 Cnc - HR3412 - HD73316 - SAO116975 6,5
HR3214 - HD68332 - SAO97647 6,5
HR3224 - HD68543 - SAO80024 6,6
48Iot Cnc48Iot Cnc - HR3474 - HD74738 - SAO80415 6,6
35 Cnc35 Cnc - HR3387 - HD72779 - SAO97928 6,6
HR3541 - HD76221 - SAO98230 6,6
HR3361 - HD72208 - SAO116863 6,8
Most modern catalogues follow Heis identifications: HR 3355 = 30 = Upsilon1; HR 3369 = 32 = Upsilon2. - 24 Cnc - HR3312 - HD71152 - SAO80184 7,0
HR3248 - HD69243 - SAO97694 7,1
HR3396 - HD72946 - SAO116931 7,2
24 Cnc24 Cnc - HR3313 - HD71153 - SAO80185 7,8
Nome Magnitudine
NGC 2515 -100,0
NGC 2530;UGC 4237 -100,0
NGC 2531 -100,0
MK 625;NGC 2625 -100,0
NGC 2637 -100,0
NGC 2643;IC 2390 -100,0
NGC 2664 -100,0
NGC 2678 -100,0
NGC 2734 -100,0
MK 1221;NGC 2741 -100,0
NGC 2786;UGC 4861 -100,0
IC 492;UGC 4212 -100,0
IC 493 -100,0
NGC 2843 -100,0
IC 488 -100,0
IC 489 -100,0
IC 509 -100,0
IC 2226 -100,0
IC 2240 -100,0
IC 2241 -100,0
IC 2242 -100,0
IC 2243 -100,0
IC 2244 -100,0
IC 2245 -100,0
IC 2246 -100,0
IC 2247 -100,0
IC 2235 -100,0
IC 2236 -100,0
IC 2237 -100,0
IC 2238 -100,0
IC 2249 -100,0
IC 2250 -100,0
IC 2251 -100,0
IC 2252 -100,0
IC 2257 -100,0
IC 2258 -100,0
IC 2259 -100,0
IC 2260 -100,0
IC 2261 -100,0
IC 2262 -100,0
IC 2263 -100,0
IC 2264 -100,0
IC 2265 -100,0
IC 2266 -100,0
IC 2272 -100,0
IC 2273 -100,0
IC 2274 -100,0
IC 2275 -100,0
IC 2276 -100,0
IC 2277 -100,0
IC 2278 -100,0
IC 2279 -100,0
IC 2280 -100,0
IC 2281 -100,0
IC 2282 -100,0
IC 2283 -100,0
IC 2284 -100,0
IC 2285 -100,0
IC 2286 -100,0
IC 2287 -100,0
IC 2294 -100,0
IC 2295 -100,0
IC 2296 -100,0
IC 2297 -100,0
IC 2298 -100,0
IC 2299 -100,0
IC 2300 -100,0
IC 2301 -100,0
IC 2302 -100,0
IC 2303 -100,0
IC 2304 -100,0
IC 2305 -100,0
IC 2306 -100,0
IC 2307 -100,0
IC 2310 -100,0
IC 2312 -100,0
IC 2313 -100,0
IC 2314 -100,0
IC 2315 -100,0
IC 2316 -100,0
IC 2317 -100,0
IC 2318 -100,0
IC 2319 -100,0
IC 2320 -100,0
IC 2321 -100,0
IC 2322 -100,0
IC 2323 -100,0
IC 2324 -100,0
IC 2325 -100,0
IC 2326 -100,0
IC 2328 -100,0
IC 2229 -100,0
IC 2255 -100,0
IC 2289 -100,0
IC 2290 -100,0
IC 2291 -100,0
IC 2292 -100,0
IC 2330 -100,0
IC 2331 -100,0
IC 2332 -100,0
IC 2333 -100,0
IC 2334 -100,0
IC 2335 -100,0
IC 2336 -100,0
IC 2337 -100,0
IC 2338 -100,0
IC 2339 -100,0
IC 2341 -100,0
IC 2342 -100,0
IC 2343 -100,0
IC 2344 -100,0
IC 2345 -100,0
IC 2346 -100,0
IC 2347 -100,0
IC 2352 -100,0
IC 2353 -100,0
IC 2354 -100,0
IC 2355 -100,0
IC 2356 -100,0
IC 2357 -100,0
IC 2358 -100,0
IC 2360 -100,0
IC 2270 -100,0
IC 2349 -100,0
IC 2350 -100,0
IC 2362 -100,0
IC 2363 -100,0
IC 2364 -100,0
IC 2365 -100,0
IC 2368 -100,0
IC 2369 -100,0
IC 2370 -100,0
IC 2371 -100,0
IC 2372 -100,0
IC 2374 -100,0
IC 2376 -100,0
IC 2378 -100,0
IC 2406 -100,0
IC 2407 -100,0
IC 2408 -100,0
IC 2409;UGC 4608 -100,0
IC 2410 -100,0
IC 2411 -100,0
IC 2412 -100,0
IC 2413 -100,0
IC 2414 -100,0
IC 2415 -100,0
IC 2416 -100,0
IC 2417 -100,0
IC 2418 -100,0
IC 2419 -100,0
IC 2421 -100,0
IC 2381 -100,0
IC 2386 -100,0
IC 2392 -100,0
IC 2396 -100,0
IC 2397 -100,0
IC 2398 -100,0
IC 2399 -100,0
IC 2441 -100,0
IC 2442 -100,0
IC 2447 -100,0
IC 2449 -100,0
IC 2450 -100,0
IC 2455 -100,0
(M44);Beehive Cluster (Praesepe);NGC 2632 3,1
(M67);NGC 2682 6,9
NGC2775, C48;NGC 2775;UGC 4820 10,3
NGC 2672;UGC 4619 11,6
NGC 2749;UGC 4763 12,0
NGC 2750;UGC 4769 12,0
NGC 2608;UGC 4484 12,1
NGC 2563;UGC 4347 12,3
NGC 2545;UGC 4287 12,4
NGC 2535;UGC 4264 12,6
NGC 2764;UGC 4794 12,7
NGC 2562;UGC 4345 12,9
NGC 2673;UGC 4619 12,9
NGC 2648;UGC 4541 13,0
NGC 2730;UGC 4743 13,0
NGC 2599;UGC 4458 13,0
NGC 2604 13,0
NGC 2619;UGC 4503 13,0
NGC 2513;UGC 4184 13,0
NGC 2577;UGC 4367 13,0
NGC 2592;UGC 4411 13,0
NGC 2744;UGC 4757 13,4
NGC 2598;UGC 4443 13,7
NGC 2623;UGC 4509 13,8
NGC 2624;UGC 4506 14,0
NGC 2628;UGC 4519 14,0
NGC 2731;UGC 4741 14,0
NGC 2679;UGC 4632 14,0
NGC 2680;UGC 4632 14,0
NGC 2711;UGC 4688 14,0
NGC 2720;UGC 4710 14,0
NGC 2725;UGC 4732 14,0
NGC 2657;UGC 4573 14,0
NGC 2661;UGC 4584 14,0
NGC 2595;UGC 4422 14,0
NGC 2596;UGC 4419 14,0
NGC 2581;UGC 4388 14,0
NGC 2582;IC 2359 14,0
NGC 2575;UGC 4368 14,0
NGC 2565;UGC 4334 14,0
NGC 2554;UGC 4312 14,0
NGC 2558;UGC 4331 14,0
NGC 2514;UGC 4189 14,0
NGC 2507;UGC 4172 14,0
NGC 2512;UGC 4191 14,0
NGC 2522;UGC 4218 14,0
NGC 2526;UGC 4231 14,0
NGC 2529 14,0
NGC 2540;UGC 4275 14,0
NGC 2743;UGC 4760 14,0
NGC 2738;UGC 4752 14,0
NGC 2735;UGC 4744 14,0
NGC 2766;UGC 4801 14,0
NGC 2773;UGC 4815 14,0
NGC 2777;UGC 4823 14,0
NGC 2783 14,0
NGC 2809;UGC 4910 14,0
NGC 2802;UGC 4897 14,0
NGC 2803;UGC 4898 14,0
NGC 2804;UGC 4901 14,0
NGC 2789;UGC 4875 14,0
NGC 2790 14,0
NGC 2794;UGC 4885 14,0
NGC 2795;UGC 4887 14,0
NGC 2796;UGC 4893 14,0
NGC 2797;UGC 4891 14,0
IC 2219 14,0
NGC 2819;UGC 4924 14,0
NGC 2824;UGC 4933 14,0
IC 530 14,0
IC 2217 14,0
IC 2351 14,0
IC 2457 14,0
IC 2430 14,0
IC 2431 14,0
IC 2454 14,0
NGC 2536 14,1
Abell 671 14,9
IC 2453 15,0
IC 2423 15,0
IC 2428 15,0
IC 2429 15,0
IC 2433 15,0
IC 2435 15,0
IC 2439 15,0
IC 2402 15,0
IC 2404 15,0
IC 2393 15,0
IC 2394 15,0
IC 2387 15,0
IC 2382 15,0
IC 2443 15,0
IC 2444 15,0
IC 2445 15,0
IC 2446 15,0
NGC 2503;UGC 4158 15,0
NGC 2553 15,0
NGC 2560;UGC 4337 15,0
NGC 2556 15,0
NGC 2557;UGC 4330 15,0
NGC 2569 15,0
NGC 2570;UGC 4354 15,0
NGC 2572;UGC 4355 15,0
NGC 2576;UGC 4371 15,0
NGC 2597 15,0
NGC 2593;UGC 4408 15,0
NGC 2594 15,0
NGC 2651 15,0
NGC 2677 15,0
NGC 2667 15,0
NGC 2728;UGC 4738 15,0
NGC 2647 15,0
NGC 2611 15,0
NGC 2607;UGC 4473 15,0
NGC 2620;UGC 4501 15,0
NGC 2621 15,0
NGC 2622 15,0
IC 491 15,0
IC 2228 15,0
IC 2248 15,0
IC 523 15,0
IC 526 15,0
IC 528 15,0
IC 495 15,0
IC 496 15,0
IC 497 15,0
IC 501 15,0
IC 502 15,0
IC 508 15,0
NGC 2801;UGC 4899 15,0
NGC 2791 15,0
NGC 2806 15,0
NGC 2807 15,0
NGC 2812 15,0
NGC 2813;UGC 4916 15,0
NGC 2774 15,0
NGC 2751 15,0
NGC 2752;UGC 4772 15,0
NGC 2753 15,0
NGC 2761 15,0
NGC 2737;UGC 4751 15,0
NGC 2745 15,0
NGC 2747 15,0
IC 2271 15,0
IC 2366 15,0
IC 2380 15,0
IC 2373 15,0
IC 2361 15,0
IC 2340 15,0
IC 2293 15,0
IC 2256 15,0
IC 2329 15,0
IC 2288 15,0
IC 2267 15,0
IC 2268 15,0
IC 2253 15,0
IC 2254 15,0
IC 2239 15,0
IC 2269 16,0
IC 2308 16,0
IC 2309 16,0
IC 2230 16,0
IC 2348 16,0
IC 2422 16,0
IC 490 16,0
IC 2218 16,0
IC 2451 16,0
IC 2452 16,0
IC 2383 16,0
IC 2384 16,0
IC 2388 16,0
Abell 692 16,2
Abell 699 16,5
Abell 763 16,5
Abell 744 16,6
Abell 726 16,7
Abell 713 16,8
Abell 659 16,8
Abell 690 16,9
Abell 722 16,9
Abell 658 17,0
Abell 614 17,0
Abell 635 17,0
Abell 638 17,0
Abell 689 17,1
Abell 702 17,1
Abell 705 17,1
Abell 695 17,1
Abell 673 17,1
Abell 683 17,1
Abell 750 17,1
Abell 662 17,4
Abell 672 17,4
Abell 657 17,4
Abell 696 17,4
Abell 728 17,5
Abell 706 17,5
Abell 709 17,5
Abell 694 17,5
Abell 650 17,5
Abell 688 17,5
Abell 640 17,5
Abell 641 17,5
Abell 743 17,5
Abell 781 17,6
Abell 651 17,6
Abell 648 17,7
Abell 674 17,7
Abell 712 17,7
Abell 734 17,7
Abell 720 17,7
Abell 642 17,7
Abell 749 17,7
Abell 647 17,8

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