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AstronomiAmo APS
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Nome Gemelli
Genitivo Gem
Abbreviazione Gem
Estensione (gradi^2) 514
Emisfero BOREALIS
Tipologia Zodiacale
Confini
  • Nord: +35°
  • Sdud: +10°
  • Est: 6h 00m
  • Ovest: 8h 10m
Stagionalità
  • Autunno
  • Inverno

Eventi:
  • Levata: 11:24
  • Culm.: 18:43
  • Tramonto: 02:01
Altezza: -1,029°
Azimut: 298,306° (ONO)

Il nome, la storia, il mito

Questa costellazione era già nota nei tempi antichi, anche in Mesopotamia era conosciuta con un nome che significava "i grandi gemelli".

Tempio dei Dioscuri ai Fori Imperiali, Roma. La leggenda di Castore e Polluce (i Dioscuri, "fanciulli di Zeus", dal greco Diòs, Zeus, e kouròs, fanciullo) narra la storia di due "gemelli" inseparabili, nati da uova deposte da Leda, regina di Sparta, dopo la sua unione con Zeus, tramutatosi in cigno (vedi a tal riguardo la mitologia della costellazione del Cigno). Sebbene passati alla storia come "gemelli", in realtà il mortale Castore sarebbe stato figlio di Tindaro, re mortale di Sparta e marito di Leda, mentre l'immortale Polluce sarebbe effettivamente figlio di Zeus. Leda, infatti, diede luce a due uova: in una c'erano i figli di Zeus (Polluce e Elena di Troia, futura moglie di Agamennone), immortali, mentre nell'altra c'erano i figli del marito Tindaro (Castore e Clitemnestra).

Polluce aveva ricevuto da Giove una stella che a Castore non era stata concessa, in quanto Giove diceva che quest’ultimo e Clitennestra erano nati dal seme di Tindaro, mentre Polluce ed Elena erano figli suoi (Igino, Miti, 80)

Leda e il Cigno. Peter Paul Rubens - 1600Leda e il Cigno. Peter Paul Rubens - 1600

I gemelli, comunque inseparabili, erano eroi famosi per il loro coraggio e le loro imprese. Castore eccelleva nell’equitazione, mentre Polluce era un formidabile pugile. Combatterono in diverse avventure mitologiche, come la spedizione degli Argonauti con Giasone nell'impresa del Vello D'Oro (e proprio per questo le due stelle splendono brillanti sopra l'albero della Nave di Argo) e la guerra contro i Leucippidi. Proprio la protezione offerta ai naviganti era una delle principali virtù dei due gemelli, dal momento che

"perfino dall’abisso tirate fuori le navi con i loro marinai che si aspettano di morire; e subito i venti cessano, e una lucente bonaccia si stende sull’acqua; le nuvole si disperdono di qua e di là... (Teocrito, Carme XXII, 9-22)".

Ci sono due versioni della storia che porta all'epilogo dei due gemelli, entrambe con diverse varianti: la prima vede i gemelli rapire due giovani donne già promesse in spose ai loro cugini mentre la seconda parla della razzia che fecero di una mandria di buoi, anch’essa proprietà dei cugini. Restando alla prima versione, questi cugini erano Ida e Linceo, anch'essi gemelli, figli di Afareo (fratello di Tindaro). Oltre a Ida e Linceo, c'era un altro figlio di nome Leucippo, padre a sua volta di Febe, sacerdotessa di Atena, e Ilaria, serva di Artemide. Bene, proprio queste due bellissime fanciulle - fidanzate con Ida e Linceo - vennero rapite da Castore e Polluce. La lotta che ne seguì vide Castore e Linceo combattere aspramente fino a quando, feritisi a vicenda, Linceo cercò riparo presso la tomba del padre Afareo, dove era anche il fratello Ida a osservare lo scontro. Castore uccise Linceo proprio qui: sulla tomba del padre e davanti agli occhi di Ida il quale, per vendetta, cercò di uccidere Castore ma restò fulminato per intervento di Zeus. 

Nella versione della razzia di buoi, tuttavia, le cose vanno diversamente: Castore viene ucciso e Polluce, davanti alla scena, si rivolge a Zeus chiedendo di poter morire nonostante l'immortalità: 

“O padre Cronide, chi mi toglierà questo dolore? La morte, dammi la morte come a lui, ti prego. Non ha più valore la vita per chi ha perduto i suoi cari. Pochi sono i compagni fedeli nel dolore, disposti a sopportare insieme la prova”.

"Se tu difendi tuo fratello, e in tutto vuoi avere parti uguali con lui, tu vivrai la metà del tempo sottoterra e l’altra metà nel palazzo del cielo, lucente di oro” (Pindaro, Nemea X, 55-91)

fu la risposta di Zeus.

Il padre degli dèi ammise allora i gemelli nell'Olimpo, dove li fece vivere e morire un giorno per ciascuno. In seguito li innalzò in cielo come costellazione. 

Le altre mitologie

Mentre i Romani associarono alle sue due stelle Castore e Polluce i due fondatori di Roma, Romolo e Remo, nella tradizione egizia i Gemelli erano associati a Horus il Vecchio e Horus il Giovane, due manifestazioni del dio del cielo e del sole. Questa dualità rappresentava il ciclo eterno di morte e rinascita, giorno e notte, e il legame indissolubile tra terra e cielo. 

Secondo alcune interpretazioni, la costellazione dei Gemelli simboleggiava anche Shu e Tefnut, figli di Atum, incarnazioni dell’aria e dell’umidità, fondamentali per l’equilibrio cosmico.

In Mesopotamia, i Gemelli erano noti come Lugal-irra e Meslamta-ea, due divinità guardiane delle porte dell’aldilà. Venivano spesso rappresentati con armi in pugno, protettori contro gli spiriti maligni. La loro immagine era incisa su amuleti per garantire protezione ai viaggiatori.

Per i Maya, la costellazione dei Gemelli era associata alla storia di due eroi gemelli divini, Hunahpú e Xbalanqué, protagonisti del Popol Vuh, il libro sacro della civiltà mesoamericana. I due eroi affrontarono e sconfissero i signori del mondo sotterraneo, dimostrando grande ingegno e coraggio. Il loro viaggio simboleggia la lotta tra luce e oscurità, morte e rinascita.

Ancora, in Cina, i Gemelli erano visti come simbolo di armonia e complementarità tra yin e yang mentre nella cultura araba la costellazione era conosciuta come al-Tawwāman, ovvero "i due gemelli", e associata alla protezione dei viaggiatori lungo il deserto.

Osservazione

Estesa su 514 gradi quadrati e con 70 stelle di magnitudine superiore alla sesta, la costellazione dei Gemelli è visibile da fine agosto, quando sorge ad Est prima dell'alba, a fine maggio, quando tramonta ad ovest poco dopo il Sole. La costellazione è rintracciabile tra due stelle molto brillanti: Regolo nel Leone e Aldebaran nel Toro.

E' facile da scovare, anche perché durante tutto l'inverno appare molto alta in cielo passando in meridiano verso Sud ad inizio gennaio. Confina con Orione, quindi trovarla è ancora più facile. Al suo interno, essendo una costellazione della fascia zodiacale, è possibile trovare la Luna, il Sole ed i pianeti. Tra le costellazioni zodiacali, tra l'altro, quella dei Gemelli è la più settentrionale, nonché tra le più estese ed importanti.

I corpi celesti

Castore e Polluce sono le stelle più brillanti della costellazione. Castore è la stella alpha e Polluce la stella beta, anche se in realtà è più brillante la seconda. Non se ne conosce il motivo: forse sbagliò Bayer o forse è successo qualcosa nelle magnitudini dei due astri. Tolomeo classificò i due astri con magnitudine 2, e lo stesso fecero gli arabi, notoriamente molto precisi in fatto di stime e valutazioni. Nel 1603 Bayer classificò Castore come alfa e Polluce come beta, mentre nel 1700 Flamsteed indicò Castore con magnitudine 1 e Polluce con magnitudine 2. Fatto sta che Polluce è oggi inserita tra le 'stelle di prima grandezza' mentre Castore no, eppure la differenza tra le due stelle è di appena mezza magnitudine in favore di Polluce.

Castore e Polluce sono in realtà gemelli molto diversi: Castore è almeno 10 anni luce più lontano del suo gemello. Altra differenza si ha nel colore: Castore è una stella bianca, mentre Polluce è arancione. Inoltre, Polluce è stella singola (più un pianeta scoperto di recente) mentre Castore è formata da sei stelle.

Tra le altre stelle degne di nota, si annovera Alhena tra Polluce e Betelgeuse in Orione oltre a due variabili come eta e zeta, variabili ad occhio nudo.
Un corpo celeste bello da vedere è l'ammasso aperto M35, visibile ad un buon occhio nudo e posto nella parte più occidentale della costellazione. Nei suoi dintorni, altri due piccoli ammassi aperti come NGC 2158 ed IC 2157.
Più staccata, invece, la nebulosa NGC 2392, sulla stessa linea di Zeta Geminorum ma più ad Est. 

In realtà sono davvero tanti gli oggetti degni di nota nella costellazione dei Gemelli, attraversata dalla Via Lattea e quindi bellissima da osservare con un bel binocolo.

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